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Roland Garros 2025: Lorenzo Sonego fa sognare con Shelton, poi subisce la rimonta
Lorenzo Sonego è costretto a dire subito addio al Roland Garros 2025. Il torinese viene rimontato e sconfitto da Ben Shelton al calar della mezzanotte: 6-4 4-6 3-6 6-2 6-3 a favore della testa di serie numero 13 in tre ore e 31 minuti. Per il vincitore ora un confronto al secondo turno con il vincente del derby francese tra Hugo Gaston e Ugo Blanchet, in una vera e propria sfida di quasi omonimi.
Si comincia subito con un secondo game molto lottato, nel quale Sonego è costretto a far ricorso a parecchie delle proprie armi per tenere la battuta. In generale i due non si risparmiano ogni genere di colpo, nemmeno nel proverbiale settimo game, in cui il torinese sale fin sullo 0-30. Shelton si toglie dai guai con un ace, poi l’italiano sbaglia un comunque non tanto facile rovescio a campo aperto, quindi l’americano chiude ai vantaggi. Anche il successivo gioco finisce ai vantaggi, ma dal 4-4 in poi sono 8 i punti consecutivi di Shelton, che chiude praticamente senza faticare la questione.
Nel secondo parziale una fiammata di Sonego c’è, e gli vale il break del 2-1, ma subito il suo avversario mette in chiaro che non è quello di un paio d’anni fa (sempre a livello di primo turno), e a rete si va a riprendere il maltolto. Gli scambi continuano a essere particolarmente lottati, e sul 3-3 il piemontese regge finché può sullo scambio costringendo Shelton a venire a rete e sbagliare: 30-40, ma c’è la prima vincente. Si entra in lotta, una prima a 220 km/h cancella la seconda palla break, poi se ne va anche la terza, ma la quarta se la guadagna Sonego con il rovescio che passa l’americano proteso a rete. Finalmente riesce anche a farlo giocare di rovescio, e tanto basta: 4-3. Il torinese diventa più padrone del campo, ma dall’altra parte c’è Shelton, un altro che quanto a lotta non scherza. Risultato: sul 5-4 30-30 scambio pirotecnico che vale il set point, poi trasformato con un’altra discesa a rete.
La qualità di gioco resta altissima anche a inizio terzo parziale, con Sonego che arriva ovunque, ma nonostante un paio di game lottati nessuno si avvicina al break. Si arriva così a qualche game in cui succede relativamente poco, e questo fino al 3-3. Qui il piemontese comincia a salire ancor più di giri, mentre Shelton inizia a essere relativamente confuso: da una parte il dritto diventa davvero di prima qualità, dall’altra arriva un doppio fallo di un metro buono che vale il 4-3 a Lorenzo. A questo punto è proprio lui ad esaltarsi, fino a realizzare uno dei punti del match, un maestoso dritto lungolinea in scivolata che, sul 5-3, gli vale lo 0-30 Si guadagna anche due set point, e basta il primo perché l’americano combina uno dei molti disastri di giornata a rete.
L’italiano, però, inizia ad avere più di qualche difficoltà al servizio già al via del quarto parziale. Sono due le palle break a favore di Shelton, che però vengono annullate fino al mantenimento del turno di battuta. L’appuntamento con il break, però, per l’USA è solo rimandato: arriva a 15 nel terzo game, e coincide proprio col momento di maggior appannamento di Sonego, che inizia a sbagliare tante palle in maniera piuttosto plateale. In generale cala anche la qualità del tennis, ma in questa situazione Shelton ci sta bene, anche perché ottiene un pesante 5-1. Nel finale di set, però, accusa qualche problema muscolare al ginocchio destro, ragion per cui, una volta ottenuto senza troppi patemi il 6-2, chiede l’intervento del fisioterapista.
Nel quinto set la situazione è sostanzialmente immutata (e apparentemente immutabile) per quattro game, nei quali i due non si fanno particolarmente male l’un l’altro. Poi, nel quinto, la svolta. Quella che finisce per dare Sonego, suo malgrado, perché il torinese commette qualsiasi tipo di errore possibile, tra brutture a rete che normalmente tali non sono e un doppio fallo che consegna, a zero, il break a Shelton. A questo punto l’americano va via sulle ali dell’entusiasmo, anche se, sul 4-3 30-30, una luce di speranza il torinese l’accende. Niente da fare: il numero 13 del seeding serve troppo bene e, nel game successivo, domina di nuovo per andare a chiudere.
Al di là del puro fatto dei punti vinti (141-125 Shelton), e del fatto che un po’ tutti i numeri al servizio siano simili, sebbene leggermente superiori per l’americano (ace a parte: 15-3), a Sonego manca fondamentalmente un po’ di precisione in più, soprattutto nel finale. A un certo punto gli errori gratuiti dell’USA sono oltre 10 in più, mentre a fine partita il conto vincenti-gratuiti dice 58-42 Shelton e 35-37 Sonego.
