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GP Gran BretagnaMotoGP

MotoGP, Bagnaia disperato. Il terzo pilota italiano più grande di sempre ora merita il sostegno della Ducati

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Francesco Bagnaia
Francesco Bagnaia / IPA Sport

Mesto. Deluso. Affranto. Questa è l’immagine di Francesco Bagnaia al momento della sua caduta nel corso del Gran Premio di Gran Bretagna, settimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2025. Sul tracciato di Silverstone il pilota del team Ducati Factory ha vissuto una ennesima domenica nera della sua annata. Chiusa nel peggiore dei modi. Tutto quello che non si augurava e, soprattutto, tutto quello che non doveva succedere se “Pecco” cullava ancora sogni di titolo.

Ora non sono tanti i 72 punti di distacco da Marc Marquez nella classifica generale ma quello che preoccupa per il pilota con il numero 63 sul cupolino è che sembra davvero essere entrato in tunnel senza fine. Dal punto di vista tecnico il feeling con la sua GP25 é pressoché inesistente ma la raffica di cadute che sta vivendo non fa altro che acuire le sue difficoltà.

La gara odierna, poi, è stata davvero peculiare. Dopo un ottimo avvio (era addirittura al comando all’imbocco di curva 1) il pilota torinese ha perso performance e posizioni, fino a vivere un paio di giri letteralmente da incubo. Sembrava quasi che non fosse più in grado di tenere la sua Ducati in strada. Prima un rischio grosso alla curva Copse, quindi prima e dopo diverse posizioni perse senza potersi nemmeno opporre, fino alla mesta scivolata alla Luffield. Pecco è apparso subito disperato nella ghiaia inglese, conscio di vivere uno dei momenti più complicati della sua carriera.

Dopo aver vinto due titoli iridati, e quasi un terzo, ora Bagnaia ha bisogno di una mano. Il team di Borgo Panigale dovrà assolutamente stringersi attorno al proprio pilota. Marc Marquez è ormai lanciato verso il titolo e non sembra avere grossi problemi. Pecco, invece, è in un tunnel. La luce là in fondo è davvero lontana. La Ducati deve assolutamente stringersi attorno al suo pilota se non vorrà perderlo tecnicamente e mentalmente. Stiamo sempre parlando del terzo pilota italiano più vincente della storia della classe regina e merita rispetto.

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