Golf
Golf, settimana di fuoco per Griffin. Al Memorial conduce con 2 colpi di vantaggio dopo su Morikawa
Settimana da incorniciare per Ben Griffin. Lo statunitense classe ‘96 nato a Chapell Hill, in California, dopo aver vinto il Charles Schwab Challenge pochi giorni fa si è portato subito in testa del Memorial Tournament con un giro in -7 (65 colpi).
Griffin è partito subito forte sulle prime nove buche. L’americano ha portato a casa, infatti, 3 birdie e 1 eagle sulle front nine aggiungendo altri 4 birdie sulle back nine. Peccato per i due bogey, uno di fila all’altro alla 11 e alla 12, che hanno sporcato una carta altrimenti perfetta. I due colpi di vantaggio sulla seconda piazza, tuttavia, danno fiducia al californiano che in carriera ha vinto 2 titoli sul PGA Tour, entrambi quest’anno (l’altro è lo Zurich Classic of New Orleans).
Al 2º posto insegue Collin Morikawa. Il -5 (67 colpi) fa ben sperare al classe ‘97. Fin qui, nel 2025, Morikawa ha ottenuto “solamente” due 2º posti: al The Sentry e all’Arnold Palmer Invitational. Da solo in 3ª piazza, invece, Max Homa, fino a qui nel 2025 sparito dalle top 10 a cui ci aveva abituato gli anni scorsi. Il -4 di oggi lo catapulta in una posizione favorita ma il best score in stagione (un T12 al Masters) e i tanti tagli mancati (5 su 12 tornei giocati) sono lo specchio di un andamento troppo altalenante.
Per quanto riguarda il defending champion, Scottie Scheffler ha chiuso le prime 18 buche in -2 (70 colpi). Il n.1 al mondo l’anno scorso vinse sui fairway del Muirfield Village con un colpo di vantaggio proprio su Collin Morikawa. Insieme a lui, in T7, anche Si Woo Kim, Andrew Novak, Akshay Bhatia e Nick Taylor.
Solamente 13 i giocatori che hanno girato sotto par quest’oggi. A testimonianza della difficoltà del campo, tanti giocatori (50 su 72 per l’esattezza) hanno chiuso con il segno + davanti. Debacle per Justin Thomas che oggi ha consegnato uno score in +9. Ricordiamo, tuttavia, che non ci sarà taglio dopo due giorni e tutti i partecipanti giocheranno le 72 buche come di consueto.
In zona par, invece, Rickie Fowler, Jordan Spieth e Tommy Fleetwood. Se il primo sta cercando di ritrovare il feeling con la pallina dopo vari esperimenti sul proprio swing, dal secondo e dal terzo, quest’ultimo ancor di più, è richiesto qualcosa di meglio. Spieth qui non è mai riuscito ad imporsi e sarebbe, per il texano, un palcoscenico molto importante sul quale affermarsi dopo i 3 major in carriera. Per quanto riguarda il britannico, invece, da troppo tempo i piazzamenti (sempre ottimo tra top 20 e top 10) gli stanno stretti.
