Tennis
Elisabetta Cocciaretto: “Sono stata molto male, è un anno complicato ma mi sto ritrovando”
Per il terzo anno consecutivo Elisabetta Cocciaretto supera il primo turno al Roland Garros, battendo nettamente l’americana Taylor Townsend per 6-3 6-2 e restando in corsa per il difficile obiettivo di ripetere gli ottavi di finale raggiunti dodici mesi fa nello Slam parigino. L’azzurra dovrà però alzare l’asticella già nel prossimo match contro la n.20 del seeding Ekaterina Alexandrova, che ha travolto ieri sera Lucia Bronzetti.
“Ho fatto fatica magari un po’ in risposta, perché non è facile adattarsi al suo servizio. Serve molto bene, tira forte ed è un po’ atipica. Sicuramente mi piacciono molto queste condizioni: giocare la sera con un campo un po’ più lento, stando vicina alla linea di fondo e contrattaccando gioco meglio. Oggi ho servito anche molto bene secondo me. Sono contenta“, esordisce la marchigiana in conferenza stampa.
Sulla pressione di avere in scadenza i tanti punti ottenuti un anno fa con gli ottavi a Parigi: “Da un lato se uno deve difendere un risultato è perché è riuscito a farlo. Ci ho pensato di più il mese scorso, mentre adesso non ci sto più pensando paradossalmente. Ci avevo pensato tanto il mese scorso e mi sono resa conto che non dovevo farlo. Prima non avevo in mente quello che dovevo fare, mentre ora ho ritrovato un po’ la quadra di tutto. Ho fatto un po’ di introspezione. Sono stati dei mesi un po’ del cavolo, però mi sto ritrovando. Fausto Scolari (il suo allenatore, ndr) mi ha aiutato tantissimo in questo. È proprio lui che mi ha spinto e spronato a cambiare, quindi questa partita è frutto del lavoro ma so che adesso mi aspettano match più tosti nei quali dovrò alzare il livello“.
Sulla prossima avversaria, la russa Ekaterina Alexandrova: “Sicuramente è una che spinge, tira forte, è ostica e sta giocando bene. È una partita difficile, però credo di poterla mettere in difficoltà con i miei mezzi. Sono convinta che, cercando di migliorarmi in campo, posso esprimere un buon tennis. Poi comunque ogni incontro è a sé, quindi vedremo come andrà“.
Sul motivo per cui gioca spesso così bene al Roland Garros: “Non saprei. Comunque è tre anni che gioco il primo turno di lunedì la sera contro una mancina. Una follia. Arrivo qui ed è un ambiente magico. Da italiana ho sempre giocato sulla terra e i campi mi piacciono un sacco: non sono né troppo veloci né troppo lenti. Gioco meglio negli stadi paradossalmente, di solito sono un po’ più lenti e quindi mi ci trovo meglio. Probabilmente con Alexandrova non giocherò in uno stadio, ma indipendentemente da questo mi trovo bene a Parigi. Dove giocherei la partita della vita? Sul Suzanne Lenglen“.
Sui risultati negativi di inizio stagione: “In generale è stato un anno un po’ complicato per via di tante problematiche: infortuni, virus, sono stata male male. Però forse mi sono un po’ troppo attaccata a quello. Ci sono degli sportivi che si rompono qualsiasi tipo di ossa e poi tornano più forti di prima perché hanno la motivazione. Io, invece, forse mi sono un po’ adagiata e allo stesso tempo rattristita o comunque ‘negativizzata’, cominciando a trovare troppi alibi. In Australia, ad esempio, ero troppo negativa“.
