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Dove può arrivare Federica Brignone? Alberto Tomba e l’oro olimpico nel mirino
Nel fine settimana appena andato in archivio, Federica Brignone ha scalato ulteriormente le gerarchie storiche dello sci alpino femminile. L’affermazione nel gigante di Åre le ha permesso di agganciare Katja Seizinger nel ruolo di nona atleta più vincente di ogni tempo. Non solo, l’81° podio della carriera le ha consentito di apparigliare Tina Maze e Maria Höfl-Riesch al nono posto nella graduatoria all-times relativa alle top-three.
Dunque, è ormai entrata fra le prime dieci per mole di risultati sia alla voce successi che i piazzamenti di prestigio. Non solo, i nomi citati sono – per una ragione o per un’altra – leggendari, così come leggendario sta diventando quello di Brignone. Al riguardo, con una fulgida stagione ormai prossima a concludersi con il secondo trionfo in classifica generale, viene da chiedersi quali possano essere le prospettive della sempreverde valdostana.
È ovvio come l’orizzonte sia dominato dallo scenario di conquistare quell’oro olimpico che manca al suo palmares. Se ne riparlerà tra meno di un anno, quando verranno conferite le medaglie a Cinque cerchi del 2026. Però, al riguardo, dove sta scritto che la carriera di Federica possa concludersi già al termine del prossimo inverno? Può forse essere esclusa una prosecuzione dell’attività agonistica anche dopo Milano-Cortina? Assolutamente no!
Dopotutto, perché dovrebbe fermarsi? L’azzurra sta stabilendo un primato di anzianità dopo l’altro, alzando l’asticella gara dopo gara. Peraltro, con l’oro in gigante conquistato ai Mondiali di Saalbach 2025, il posto per Crans Montana 2027 è già garantito, almeno nella gara dove si presenterebbe da detentrice del titolo. Se competitività e motivazioni dovessero essere presenti anche fra dodici mesi, non ci sarebbero ragioni per dire “basta”.
Le 36 vittorie e gli 81 podi rappresentano un bottino impressionante. Per trovare di meglio in Italia, bisogna scomodare Alberto Tomba (50 successi e 88 podi). Almeno una delle due voci è ampiamente alla portata della valdostana, l’altra è molto più difficile da raggiungere, indipendentemente da quanto sarà lunga la carriera agonistica di chi si appresta a stringere fra le mani la Sfera di cristallo 2024-25.
A seconda dei risultati futuri, si capirà se Brignone potrà porsi nella condizione di ambire a raggiungere pietre miliari sensazionali, come i 100 podi in Coppa del Mondo. Tutto dipenderà dalla volontà di chi sta dimostrando di averne una ferrea e dalla capacità di gestire al meglio un proverbiale “fisico bestiale”, come cantava Luca Carboni.
