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Aryna Sabalenka riflette sulla squalifica di Sinner: “Spaventata dal sistema, non bevo dallo stesso bicchiere”

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Aryna Sabalenka
Sabalenka / Lapresse

Jannik Sinner dovrà scontare una squalifica di tre mesi e non potrà tornare a giocare fino al prossimo 4 maggio. Questo è il succo dell’accordo tra il numero 1 del mondo e la WADA, che aveva presentato ricorso al TAS in seguito alla positività riscontrata al Clostebol durante il Masters 1000 di Indian Wells ormai un anno fa. Non si andrà dunque a processo (l’udienza era prevista il 16-17 aprile) e il fuoriclasse altoatesino potrà calcare un campo ufficiale soltanto in occasione degli Internazionali d’Italia, che scatteranno il 7 maggio.

La notizia di ieri e le reazioni sul tema sono state innumerevoli: alcuni hanno preso le difese del tre volte Campione Slam, mentre altri (a partire da Nick Kyrgios) lo hanno calunniato, senza dimenticarsi di Carlos Alcaraz che ha visto in questa squalifica la possibilità di tornare al primo posto del ranking ATP. Sono molto interessanti le dichiarazioni rilasciate dalla bielorussa Aryna Sabalenka, la numero 1 del mondo a livello femminile.

La tennista ha espresso tutta la propria preoccupazione e ha manifestato la massima sfiducia nel sistema: “Se prima non mi importava di lasciare il bicchiere d’acqua e andare in bagno in un ristorante, ora non bevo più dallo stesso bicchiere. Questa cosa ti entra in testa testa. Se qualcuno ha usato una crema su di te e tu risulti positiva, ti attaccheranno e non ti crederanno o cose del genere. In sostanza si diventa troppo spaventati dal sistema. Non vedo come potrei fidarmi”.

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