Tennis
Zverev pensa già a Sinner: “Come una farfalla, ma è il momento di prendermi una rivincita”

Novak Djokovic si è ritirato al termine del primo set nella semifinale degli Australian Open 2025, primo Slam della stagione che si sta disputando sul cemento di Melbourne. Il fuoriclasse serbo ha dato vita a una strenua battaglia con il tedesco Alexander Zverev, ma dopo aver ceduto al tie-break ha deciso di alzare bandiera bianca. Un infortunio muscolare, già accusato durante il quarto di finale vinto in rimonta contro Carlos Alcaraz, ha impedito al 37enne di proseguire il testa a testa con il numero 2 del mondo.
Il ribattezzato Nole, che nel corso di una prima frazione durata un’ora e ventidue minuti ha avuto a disposizione cinque palle break, ha sbagliato una volée sul set-point in favore del rivale e ha così deciso di interrompere la contesa, abbracciando l’avversario e ritirandosi dopo aver scambiato qualche parola con il teutonico. In quel frangente sono arrivati anche gli ingenerosi e ingiustificati fischi da parte del pubblico, che probabilmente non ha completamente compreso quanto successo.
La sensazione è che si sia trattato di uno stop precauzionale e che Novak Djokovic abbia deciso di non andare oltre il limite per non compromettere l’intera stagione. Il 24 volte Campione Slam tornerà prossimamente in campo e ci riproverà tra Roland Garros, Wimbledon e US Open. Alexander Zverev prosegue invece il proprio cammino e domenica mattina (ore 09.30) disputerà l’atto conclusivo contro il vincente del confronto tra il nostro Jannik Sinner e lo statunitense Ben Shelton.
Alexander Zverev ha subito voluto fermare i fischi del pubblico rivolti a Djokovic: “Non fischiatelo, ha dato tutto per questo sport. abbiamo giocato scambi molto duri, credo che sapesse che con il passare del tempo sarebbe stato tutto peggiore per lui. Da un lato sono felice di essere in finale in uno Slam, da l’altro mi dispiace per Novak, uno dei miei migliori amici sul circuito. Anche se ho vinto il primo set, non sento di aver meritato la vittoria”.
Il numero 2 del ranking ATP, che ha perso due finali Slam in carriera (Roland Garros nel 2024 e US Open nel 2020), si è proiettato verso la finale, dove potrebbe incrociare il numero 1 del mondo: “Se fosse Sinner, risponderebbe al mio servizio come se arrivasse una farfalla; se ci fosse Shelton, servirà a 240 km/h. Sarà sicuramente una bella partita tra di loro: spero abbiate il biglietto. Ho avuto le mie pesanti sconfitte in finale Slam, forse è il momento di prendermi una rivincita“.
Una breve analisi anche sull’intenso primo set odierno, dove ha servito con il 70% di prime in campo: “Parlando di tecnica, la prima cosa che ho cambiato è stato il lancio di palla. Aspettavo troppo la palla dall’alto, quindi l’abbiamo abbassato, rendendo più fluido il movimento. Adesso la colpisco nel punto più alto possibile. Se non servo almeno il 70% di prime in finale sarà colpa tua“.