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Meillard davanti nella prima manche del gigante di Adelboden, Odermatt non brilla. Si rivede Della Vite

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Loic Meillard
Loic Meillard - Lapresse

Loic Meillard comanda il gigante di Adelboden dopo la prima manche: lo svizzero è stato il più veloce con il pettorale n.1 in condizioni stupende sul pendio svizzero, con ottima visibilità e il sole che brilla. L’elvetico non si è preso rischi eccessivi, è stato sempre accorto e preciso e ha avuto ragione, facendo segnare il crono di 1’15″15.

Dietro a lui ci sono Henrik Kristoffersen e Marco Odermatt: il norvegese ha sciato complessivamente bene con qualche tratto migliore e qualche tratto peggiore, ma comunque arrivando a soli 27 centesimi di ritardo per Meillard. Diversa invece la manche di Odermatt che è stata piuttosto negativa per i suoi standard, meno sicuro del solito, ma sul muro ha ingranato le marce alte e ha recuperato più di quattro decimi sul connazionale, arrivando al traguardo con soli 34 centesimi di ritardo.

Appena più indietro c’è Atle Lie McGrath che occupa la quarta posizione a 0″35 da Meillard davanti a Thomas Tumler che è giunto a 0″68. Discreta anche la prova offerta da Joan Verdù e Zan Kranjec, rispettivamante a 93 e a 98 centesimi dalla vetta.

Luca De Aliprandini arriva più distante a 1″40 in dodicesima piazza, ma la sua è una manche tutta da decifrare: il trentino è partito con troppa irruenza e ha sbagliato nelle prime porte finendo lungo di linea: al primo intermedio aveva già 1″34 di ritardo. Per il resto ha sciato alla grande e nel resto della pista ha perso soli sei centesimi da Meillard: una gara in salita per un errore commesso inizialmente.

Buona la prova di Filippo Della Vite che arriva quindicesimo a 1″63: una prestazione di grande carattere e grinta per mettersi alle spalle un periodo difficile. Pesante e legnosa invece l’azione di Alex Vinatzer che non è riuscito a contenere il distacco, giungendo a 2″12 dalla testa in diciottesima. Ancora più lontano Giovanni Borsotti che sbaglia troppo e arriva ventisettesimo a 3″09. Escono invece Simon Talacci e Giovanni Franzoni.