Tennis
Sinner rivela: “Ho dormito male, la tensione delle corde non andava bene”. E sul rovescio a una mano…

Jannik Sinner ha avuto la meglio sullo statunitense Marcos Giron e si è così qualificato agli ottavi di finale degli Australian Open 2025, primo Slam della stagione che si sta disputando sul cemento di Melbourne. Il numero 1 del mondo ha faticato più del previsto contro il rognoso americano, dovendo anche recuperare un break di svantaggio nel terzo set per riuscire a imporsi con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-2 e proseguire la propria avventura, con il chiaro obiettivo di difendere il titolo conquistato dodici mesi fa.
Nelle dichiarazioni rilasciate a caldo in campo aveva parlato del suo rapporto con il sonno e si era soffermato sulla marcia di avvicinamento ai vari incontri, ma su questo aspetto si è voluto soffermare con attenzione durante la conferenza stampa per chiarire alcuni aspetti: “Normalmente sono uno che dorme molto bene. Stanotte non ho dormito molto bene, mi sono spiegato male in campo (riferendosi alle dichiarazioni post-partita, ndr). Per questo motivo prima della partita ho fatto un quaranta minuti prima di sonno e mi hanno aiutato. Quando finisce la partita tardi mi metto nel letto e riesco subito a dormire. Il sonno è il recupero migliore: noi atleti sentiamo che quando dormiamo meno le prestazioni vanno giù. Il sonno è molto importante, stanotte non ho dormito bene e ho cercato di recuperare durante la giornata“.
Da questa edizione degli Australian Open gli allenatori possono sedersi a bordo campo e il fuoriclasse altoatesino ha analizzato anche questo aspetto, rispondendo al quesito su cosa si fosse detto con il suo angolo: “È una cosa diversa. Stavamo parlando di altre cose, non di questa partita. Abbiamo fatto un piccolo cambiamento con la tensione delle corde, che forse vanno bene durante il giorno, ma magari durante la sera sono troppo dure. Forse era meglio scendere di un chilogrammo per la sera, perché sentivo che la palla non usciva come volevo. Non so se erano le corde o un po’ anche la giornata: questa nuova regola è un po’ diversa, la uso abbastanza poco, ma è sempre meglio che sono lì piuttosto che in alto, perché magari capisci le cose in maniera sbagliata“.
Un quesito sul rovescio a una mano, visto che è uscito l’ultimo giocatore in tabellone che adotta questo stile (Lorenzo Musetti, eliminato dallo statunitense Ben Shelton al terzo turno): “Ci sono delle cose positive e altre negative. Normalmente i giocatori con il rovescio a una mano hanno un’ottima mano sottorete e un buono slice, ma soffrono altre caratteristiche. Il tennis sta diventando sempre più veloce e giocare a due mani è un pochettino più semplice, perché la risposta puoi bloccarla con due mani, quando la palla ti salta con due mani riesci a recuperare meglio il colpo. Esteticamente non c’è paragone: il rovescio a una mano è una classe in più, ma è un pochettino più semplice giocare a due mani“.
Dichiarazioni da Vanni Gibertini