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WTA Wuhan 2024: Jasmine Paolini lotta, ma Qinwen Zheng si prende l’ingresso in semifinale

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Jasmine Paolini
Paolini / CHINE NOUVELLE/SIPA/ IPA Sport

Se la gioca molto bene Jasmine Paolini nei quarti del WTA 1000 di Wuhan. In semifinale, però, ci va Qinwen Zheng. 6-2 3-6 6-3 il punteggio finale a favore della numero 1 cinese, ormai idolo di una buona fetta di Paese almeno a livello tennistico dopo l’oro olimpico in singolare. Un match lottato, durato due ore e 15 minuti, che conferma l’appartenenza alle migliori dell’italiana, ma che vede la potenza della sua avversaria emergere nei momenti importanti. Il penultimo atto vedrà Zheng sfidare Xinyu Wang in un confronto tutto al sapor di Cina.

Dopo lo spavento preso contro Leylah Fernandez, Zheng decide che cominciare bene qui è il viatico ideale. Non molla nulla già nel primo ame di servizio di Paolini e le strappa la battuta, dando poi vita a un parziale nel quale tutte le sue armi sono in campo. L’azzurra, però, fa il possibile per non essere da meno: di fronte a continui numeri soprattutto di rovescio della cinese, cerca di giocare in modo profondo, e più in generale cerca di togliere il tempo per organizzarsi alla sua avversaria. La numero 1 azzurra rischia di finire sotto di due break, ma si salva con tre grandissimi punti (di cui uno con il dritto in controbalzo), dando vita a un duello nel quale sono cinque i giochi che vanno ai vantaggi. In uno ha anche la palla del controbreak, ma il 3-3 non si concretizza e in breve al suo posto arriva un 5-2 per Zheng che, sullo slancio, chiude 6-2.

Sembra andare tutto in modo uguale a inizio secondo set, con la campionessa olimpica di singolare che strappa ancora la battuta all’italiana, che però si procura subito tre chance di recupero immediato. Se ne vanno tutte, con Paolini che soprattutto sulla terza sbaglia la direzione sulla chiamata a rete (gioca l’incrociato, ma doveva essere lungolinea). Due regali di Zheng, però, significano 1-1. Entra così in scena il momento migliore di Jasmine, che approfitta delle minori certezze della cinese, ha un’altra palla break sul 2-1 e ne sfrutta un altro errore di rovescio in corsa. L’azzurra non ha mai alcun problema a tenere la battuta e anche a mantenere sotto pressione la sua avversaria. Anzi, sul 5-2 ha anche una piccola chance di echiudere la questione in anticipo, andando sullo 0-30, ma Zheng recupera. Poco male: sul 5-3 arriva la chiusura e il match si allunga.

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Nel terzo parziale l’equilibrio è sostanzialmente totale, perché se da una parte la cinese tende a servire davvero bene, lasciando pochi margini di manovra, dall’altra Paolini non ha mai un calo, nemmeno quando deve cancellare una palla break nel secondo gioco, anzi trova più di una volta vincenti di grandissima classe. Ne è la dimostrazione il dritto, che giunge al termine di uno scambio durissimo, che vale il 3-3: un incrociato stretto da fuori dal campo vietato a tantissime, ma evidentemente non a tutte. Nell’ottavo game Zheng ricomincia a spingere non poco: 0-40, tre palle break. Stavolta la cinese aggredisce sulla seconda dell’italiana, vincendo il game a 15. Paolini prova fino all’ultimo a tentare il rientro immediato, ma gli ultimi due dritti finiscono uno in rete e l’altro appena largo, così in semifinale ci va la numero 1 cinese.

Dal 2009 (istituzione dei WTA 1000 e loro similari, che erano i Premier 5 e Premier Mandatory), quello tra Zheng e Xinyu Wang sarà il terzo confronto tra connazionali in una semifinale 1000 di casa (precedenti: derby delle Williams a Miami 2009 e Keys-Kenin a Cincinnati 2019. Per Zheng, inoltre, sono bastate 18 partite per arrivare a 15 vittorie sul circuito WTA sul suolo cinese. Come Serena Williams e Aryna Sabalenka: meglio solo, in passato, Svetlana Kuznetsova. Il tutto in un match nel quale mette insieme il dato che fondamentalmente le torna buono, il 52% di punti vinti con la seconda.

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