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Tennis
Casper Ruud: “Sinner, leggendo i documenti si capisce che non c’è discriminazione”
La sentenza ITIA di 33 pagine su Jannik Sinner e il suo ormai noto caso di positività a un metabolita del Clostebol, risoltasi con assoluzione alla luce della bassissima quantità della sostanza rilevate e della capacità di ricostruire per filo e per segno la vicenda (con annesse prove), è disponibile per tutti. Non tutti, però, l’hanno letta, e forse una buona percentuale anche di suoi stessi colleghi non l’ha visionata.
Qualcuno, però, l’ha fatto. Quel qualcuno è Casper Ruud. Il norvegese non affronta sul campo il numero 1 del mondo da tre anni, ma ne conosce molto bene l’evoluzione. E proprio della vicenda legata a Sinner ha parlato a TV 2, la tv commerciale principale concorrente della NRK (tv di Stato norvegese) che, al suo pari, fa parte dell’EBU (European Broadcasting Union), in uno dei rarissimi casi del genere.
Queste le parole di Ruud: “All’inizio, prima di comprendere il caso e l’evoluzione degli eventi, ho pensato ci fosse qualcosa di strano. Lui è numero 1 al mondo, doveva esserci della discriminazione. Poi, però, ho compreso il caso e le regole. Leggendo i documenti e capendo come funziona il processo in questo genere di casi, ci si rende conto che non c’è nessuna discriminazione“.
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Parole in chiara difesa del leader della classifica ATP, che poi proseguono in questo modo: “Quello che Sinner ha fatto bene è l’aver trovato una spiegazione entro 15 giorni dal test positivo, ha capito piuttosto in fretta da dove veniva. Non sono tanti gli atleti che possono fornire una spiegazione dopo due settimane, ma Jannik ci è riuscito. Il fatto che abbia scoperto velocemente da dove veniva la sostanza e che abbia dato una spiegazione ragionevole depone a suo favore“.
Sono cinque le finali giocate quest’anno da Ruud sul circuito maggiore, di cui due vinte. Quella di maggior livello è giunta a Montecarlo, dov’è stato superato da Stefanos Tsitsipas. Il norvegese si è inoltre spinto fino alla semifinale del Roland Garros, dov’è stato sconfitto da Carlos Alcaraz.