Tennis
Puppo riflette: “Darderi ha fame, da anni non vedevo un italiano così. Sinner n.1 senza giocare? Mi dispiacerebbe”
Le eliminazioni eccellenti dello spagnolo Rafael Nadal e del serbo Novak Djokovic nel terzo turno dell’ATP Masters 1000 di Roma è stata l’argomento principale di discussione nel nuovo appuntamento quotidiano sul canale YouTube di OA Sport con TennisMania Speciale Internazionali d’Italia, condotto da Dario Puppo, giornalista di Eurosport.
Le sconfitte eccellenti giunte nella prima settimana a Roma: “Oggi chiaramente la notizia è quella dei re che non ci sono più di Roma tennistica nel torneo, soprattutto considerato che entriamo adesso nella settimana che conta e, ricordo, Nadal ha vinto dieci volte questo torneo, Djokovic ha vinto sei volte facendo altre sei finali, si sono scontrati diverse volte loro due, qui in questo torneo, l’hanno proprio segnato con il loro tennis. Abbiamo visto quella folla incredibile che ha, come dire, omaggiato Rafa quando è passato sulla passerella che dal Campo Centrale si sposta nella zona dei giocatori. E insomma colpisce soprattutto per la modalità delle sconfitte, arrivate con situazioni diverse, motivazioni diverse, avversari diversi, di Nadal e Djokovic“.
Sul percorso a Roma di Luciano Darderi: “Darderi è forte forte forte, perché io vedo una voglia, una fame, che non ho visto da anni e anni e anni e anni, forse, da un italiano, è una cosa diversa proprio, un agonismo che mi piace tanto, e non so se Zverev ci ha azzeccato, però, perché Zverev dice ‘Gli italiani sono tutti forti, sono tanti. Darderi – dice lui – mi ricorda Berrettini, perché tira a 225 all’ora il servizio e ha un dritto pazzesco’. Non lo vedo come Berrettini, però spero che possa diventare forte come Berrettini sul cemento. Darderi credo che riuscirà ad uscire da quella dimensione di specialista da terra rossa, perché il circuito adesso te lo impone e credo che lavorerà tanto per essere competitivo anche sul cemento“.
Sul torneo di Novak Djokovic: “Io penso che il discorso della motivazione vada anche declinato in una certa maniera, perché io penso che sia normale, non c’è niente di strano: uno che ha fatto tutte quelle settimane da numero uno del mondo, lui l’ha detto ormai da un po’ di tempo, sta aspettando, sto parlando di Djokovic, gli Slam. Qual è stato il miglior risultato di Djokovic in questa stagione? Gli Australian Open, dove comunque lui ha giocato male. Il fatto di cambiare anche praticamente quasi tutto il suo staff è dovuto anche, secondo me, al ragionamento che quelli del suo staff hanno fatto con lui, dicendo ‘Noi stiamo qua, però se tu non sei più il Djokovic di prima…’. Probabilmente ne hanno discusso, anche forse il modo di non essere stato aiutato come voleva Djokovic nelle partite dopo gli Australian Open, ha fatto maturare questa decisione. Non lo so, perché lui non ne ha parlato poi, del discorso cambiamento di staff, però non lo vedo pronto neanche da questo punto di vista, non capisco esattamente le scelte di cambiare. Non è facile ripartire con una situazione anche nuova di staff, gli stimoli se li deve dare lui, chiaramente, però è veramente una situazione particolare“.
Sinner, il Roland Garros ed il numero 1 del mondo: “Io non riesco a scaldarmi sul discorso di Sinner se non dovesse giocare il Roland Garros per diventare numero uno del mondo. L’ho giudicata come la possibile impresa più grande dello sport italiano, certo è che se dovesse maturare in quella maniera, a me dispiacerebbe molto. Io penso che Sinner farà di tutto per esserci al Roland Garros e per essere competitivo, non per andare là e dire ‘Okay, ho giocato il torneo dove forse divento numero uno del mondo’. Se Sinner dovesse diventare numero uno, anche facendo un bel torneo al Roland Garros, cosa non semplice visto quello che ha avuto nelle ultime settimane, sarebbe una prova del fatto che il suo numero uno ha uno spessore di un certo tipo. Non voglio togliere nulla ad Alcaraz ed a Medvedev, ma sto dicendo semplicemente i fatti. Djokovic quando è stato superato da loro due non c’era agli US Open, quando ha vinto Alcaraz, e i punti che hanno fatto loro non sono paragonabili a quelli di Sinner, non hanno avuto questa striscia di risultati“.