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Scacchi, Europei a squadre 2023: Italia Open sconfitta dalla Polonia, per le donne pari con la Turchia

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Pedoni scacchi

In archivio anche l’ottavo dei nove turni agli Europei a squadre di scacchi che stanno avvicinando la propria conclusione in quel di Budva, Montenegro. Giornata importante per Serbia e Germania, che scappano in coppia al comando con 13 punti a seguito delle vittorie rispettivamente su Inghilterra e Francia, sempre per 2,5-1,5. Merito in un caso del successo in quarta scacchiera di Velimir Ivic su Ravi Haria e nell’altro della vittoria di Rasmus Svane su Jules Moussard in seconda. Tra le donne Bulgaria sempre leader con 14 punti dopo aver battuto la Polonia 2,5-1,5; l’Azerbaigian resta a una lunghezza dopo aver battuto la Grecia.

Per quanto riguarda l’Italia, non è decisamente una buona giornata. La squadra Open finisce per perdere contro la quotata Polonia per 2,5-1,5, ed è un peccato anche alla luce della patta strappata da Luca Moroni al talento che non passa mai di Radoslaw Wojtaszek. Mezzo punto diviso anche tra Francesco Sonis e Pawel Teclaf e tra Lorenzo Lodici e Bartosz Socko. Fatale è la sconfitta di Danyyil Dvirnyy contro Szymon Gumularz. In questo caso il portacolori azzurro capitola dopo aver vanamente tentato di difendere, con il Nero, un complicato finale di Donna (del Bianco) contro Torre e Cavallo (del Nero). Proprio quest’ultimo pezzo, a causa di un errore di Dvirnyy, cade e arriva l’abbandono dopo 60 mosse. Resta la zona del 17° posto a 8 punti.

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In campo femminile, invece, è 2-2 contro la Turchia. Marina Brunello ed Elena Sedina non vanno oltre la patta contro Ekaterina Atalik e Gulenay Aydin, ma se in terza scacchiera Olga Zimina riesce a battere (con uno spettacolare tatticismo già alla 15a mossa) Ciftci Zeynep, Elisa Cassi getta via più volte prima il punto intero e poi quello a metà contro Buse Naz Kocyigit. La quota punti attuale è di 7 (gruppo del 18° posto anche qui).

Per l’Italia Open, domani, accoppiamento che più terrificante non poteva esserci, quello contro l’Azerbaigian. Bastano i nomi: Teimour Radjabov, Shakhriyar Mamedyarov, Rauf Mamedov, Nijat Abasov e Vasif Durarbayli. I primi quattro sono rispettivamente ex partecipante al Torneo dei Candidati, ex numero 2 del mondo, ex numero 33 e futuro partecipante agli stessi Candidati (stante Magnus Carlsen che, con questo format, nel ciclo mondiale non ci rimette più piede). Decisamente più abbordabile l’ostacolo delle donne, messe di fronte al Belgio.

Foto: FIDE / Anna Shtourman