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Ginnastica artistica, l’Italia torna alle Olimpiadi: a Parigi qualche innesto di specialisti per inseguire le medaglie? I possibili nomi

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Italia ginnastica artistica maschile

L’Italia tornerà alle Olimpiadi con la squadra di ginnastica artistica maschile dopo dodici anni di assenza. L’ultima apparizione dei Moschettieri ai Giochi risale a Londra 2012, quando Matteo Morandi conquistò la medaglia di bronzo agli anelli e Alberto Busnari sfiorò il podio al cavallo con maniglie. In quell’occasione il biglietto arrivò attraverso la lotteria infernale del test event, mentre a Parigi 2024 si volerà in carrozza con addirittura il sesto posto nel turno preliminare dei Mondiali e dopo essersi laureati Campioni d’Europa per la prima volta nella storia.

La debacle totale di Glasgow 2015 (il punto più basso del movimento tricolore negli ultimi due decenni) e le lacrime di Stoccarda 2019 (quando il tagliando a cinque cerchi non venne acciuffato per una manciata di decimi) sono ormai alle spalle, la Nazionale guidata dal DT Giuseppe Cocciaro è entrata in una nuova dimensione e sta ottenendo i migliori risultati del secondo dopo guerra. Il Bel Paese si è seduto di prepotenza al tavolo dei grandi e banchetta con personalità ai piani che contano davvero nella Polvere di Magnesio: il trionfo continentale e il quarto posto iridato di undici mesi fa sono le perfette cartine di tornasole dell’eccellente lavoro svolto.

Ora si andrà alle Olimpiadi 2024 per provare a lottare per una medaglia nella gara a squadre, obiettivo oggettivamente di difficilissima portata, ma che non è precluso contando la caratura degli azzurri. Al momento Giappone, Gran Bretagna e USA appaiono un gradino sopra e anche la Cina è una rivale di primaria grandezza, ma in un atto conclusivo dove non sono concessi gli scarti può succedere di tutto, come si è visto l’anno scorso a Liverpool. La formazione vista ad Anversa aveva però solo due veri specialista, ovvero Nicola Bartolini, Campione del Mondo al corpo libero nel 2021, e Matteo Levantesi, entrato in finale alle parallele pari.

Andando a Parigi con questo quintetto si punterebbe davvero tutto sul team event e su un possibile guizzo del sardo al quadrato, che in Belgio è rimasto fuori dai migliori otto a causa di una sbavatura sull’ultimo elemento, o del marchigiano agli staggi. Al netto di possibili exploit di Yumin Abbadini (ieri alla sbarra non è entrato in finale per un decimo). Forse sarebbero più saggio avere qualche specialista in più, ovviamente votato comunque al bene della squadra.

Sarà da valutare con grande attenzione la possibilità di avere in rosa due anellisti di lusso come Salvatore Maresca e Marco Lodadio (tra l’altro entrambi sugli spalti ieri pomerggio), tra l’altro il romano era il capitano della squadra che ha vinto gli Europei in primavera e si è sempre prodigato anche su altri attrezzi. Carlo Macchini è uno dei migliori uomini in circolazione alla sbarra, come testimonia l’argento alla sbarra durante l’ultima rassegna continentale, ed è comunque dotato di un buon cavallo. Senza dimenticarsi di Edoardo De Rosa (cavallo con maniglie) e Niccolò Vannucchi (volteggio). Si tratta di un rebus di non semplice risoluzione, spetterà al Direttore Tecnico risolvere il puzzle e cercare di avere il maggior numero possibile di carte da medaglia ai Giochi Olimpici, senza ovviamente snaturare e rivoluzionare il lavoro perseguito nell’ultimo triennio.

Foto: Photo LiveMedia/Filippo Tomasi