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Ryder Cup 2023, Cantlay: “McIlroy-LaCava? Non ho visto bene”. Zach Johnson: “Ognuno dei miei può vincere un punto”

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Patrick Cantlay

Non si è spenta neanche in sala stampa l’eco di una giornata incredibile, finita però per ridursi, secondo molti, a quei pochi minuti in cui, alla buca 18, è successo di tutto tra Rory McIlroy e il caddie di Patrick Cantlay, Joe LaCava. Resterà l’argomento sulla bocca di tutti anche domani, quando dalle 11:35 si deciderà la Ryder Cup 2023 con i match singoli.

Patrick Cantlay la vede così: “Ero troppo impegnato a mostrare le emozioni che si sono susseguite durante il giorno. Non ho visto bene“. E, siccome gli viene chiesto se i giocatori debbano essere pagati per giocare in Ryder Cup, risponde: “Non si parla di quello. Si parla di Team USA e di rappresentare il nostro Paese“. Anche il cappello resta protagonista: “Non mi sta. Non mi stava a Whistling Straits, non mi sta questa settimana. Lo sanno tutti“. Gli fa eco Sam Burns: “Non sapevo che fosse un problema così grande non mettersi un cappello“.

Il capitano USA, Zach Johnson: “Quello che ho visto io alla 18: un putt fenomenale, festeggiamenti dei nostri, passione e tutto quello che è bello nella Ryder Cup. E, per quello che so, basandomi su quello che so, che è stato diffuso dopo il match, mi è stato detto che è tutto ok“.

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La versione di Luke Donald: “Ovviamente ero lì alla 18. Ho visto tutto svilupparsi dopo il putt di Patrick. Joe stava agitando il suo cappello. Ovviamente il pubblico lo stava facendo per i nostri giocatori lungo tutto il giorno. Ho parlato con Rory. Ha chiesto cortesemente a Joe di spostarsi. Era sulla linea visiva. Lui è rimasto lì e non si è mosso per un po’, continuando ad agitare il cappello, penso che Rory se la sia presa per questo“.

Di nuovo Johnson, ma su un altro tema, quello dei singoli: “Abbiamo 12 persone, abbiamo 12 punti. Credo che ognuno nel mio team possa vincerne uno. Dico solo questo“.

Sam Burns sul primo fourball: “Dovevamo settare il tono, e non avevamo mai vinto la prima buca prima di questo pomeriggio. Abbiamo sentito che fosse importante, e l’abbiamo fatto presto avendo così un po’ di inerzia, e Collin ha giocato molto bene, ed è stato divertente“.

Max Homa sul cambiamento della situazione: “Ieri, per com’era finito il nostro match, con tante svolte nelle ultime due buche, è stato bello andare a stanotte con una ‘bomba’ di Cantlay. Bella sensazione da guardare. E poi, fa putt da lontano, ne fa tre in fila, non ne abbiamo visti tanti a fine match. Stanno facendo un gran lavoro. Abbiamo l’inerzia e andiamo in spogliatoio ridendo un po’, il che è buono“.

Collin Morikawa dice poco, ma chiaro: “Questa è la Ryder Cup. Non veniamo qui per divertirci. Veniamo qui per vincere“.

Brian Harman sui due giorni: “Beh, difficili. Guardate, l’Europa ha alcuni tra i più incredibili talenti nel gioco, e l’hanno mostrato. Ci hanno demoliti per gran parte dei due giorni. Quindi sì, è bello finire la notte in una maniera un pochino migliore di quella scorsa“.

Wyndham Clark è interpellato una sola volta, ma è esplicito dopo che c’era stata qualche critica a una sua intervista precedente a tema McIlroy: “Credo di esser stato preso fuori contesto. Ho dato molto credito a Rory, è un grandissimo giocatore e lo è ovviamente anche in Ryder Cup. Quanto a me, devo credere di essere bravo quanto chiunque altro nel mondo, se non meglio. Non ho girato al meglio oggi, ma è bello batterli. Fortunatamente avevo un gran cavallo che ha tirato su le ultime tre buche. Però è bello avere un punto per Team USA, non importa contro chi. Ma è bellissimo farlo contro un campione dello US Open e un plurivincitore Major come Rory“.

Foto: LaPresse