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MotoGP, questo Jorge Martin ora fa davvero paura: velocissimo, solido, non sbaglia più. E Bagnaia non è ancora a posto

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Il Gran Premio d’India è rimasto in dubbio fino all’ultimo momento. Cionondimeno, di riffa o di raffa, si è riusciti a risolvere le criticità che mettevano a repentaglio lo svolgimento della corsa. I piloti di MotoGP hanno pertanto potuto scoprire il Buddh International Circuit, la cui operatività è stata ripristinata dopo lunghi anni di inutilizzo, nel tentativo di staccare dall’autodromo edificato ai margini della colossale area urbana di New Delhi la spiacevole etichetta di “Cattedrale nel Deserto”.

Ebbene, l’impressione iniziale fornita dall’inedito appuntamento indiano è quella di un tracciato capace di livellare i valori. Considerando come un giro venga percorso nell’ordine del minuto e quarantacinque secondi, i distacchi sono molto contenuti. Si contano ben sedici piloti in meno di un secondo. Una pletora di centauri racchiusi in poco spazio, alla luce di quanto si impiega a percorrere una tornata.

In merito ai rapporti di forza, è evidente come Ducati e Aprilia si trovino a loro agio. Nessuna sorpresa, la Desmosedici è la moto più competitiva del lotto e la RS-GP si è già esaltata quando il tracciato ha fornito scarsa aderenza.  La novità è rappresentata dal ritorno in auge dei marchi giapponesi. Forse più per merito di chi cavalca Honda e Yamaha che per effettivi progressi della RC213V e della M1. D’altronde, in un contesto sconosciuto, il fattore umano può avere un peso specifico superiore alla media. Dunque, il “manico” di Marc Marquez (4°) e Fabio Quartararo (8°) è in grado spostare più di quanto non faccia altrove.

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Fra i contendenti per il titolo, Francesco Bagnaia non ha brillato. Cionondimeno ha centrato l’ingresso diretto al Q2. Per oggi va bene così. Pecco ci sta abituando a weekend progressivi, di crescita. Pertanto non c’è ragione di dubitare che domani e dopodomani possa essere protagonista. Dal canto loro, Jorge Martin e Marco Bezzecchi, rispettivamente “l’antagonista” e “il terzo incomodo” nella rincorsa al Mondiale, dimostrano di essere pronti a raccogliere punti pesanti. Lo spagnolo ha avuto un impatto migliore rispetto a quello del piemontese, ma il margine di crescita del Campione del Mondo in carica è superiore a quello del madrileno, già vicino al limite.

Non ci sono esclusi eccellenti dal Q2, eccezion fatta per Brad Binder. Il sudafricano è rimasto fregato dalla caduta di Takaaki Nakagami nel finale della sessione qualificante, vedendo cancellato il proprio tempo migliore. Va però rimarcato come Ktm sia il marchio che più ha faticato nella prima giornata del GP d’India, mostrandosi alquanto nervosa e scorbutica.

Foto: Valerio Origo