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Baseball, Mike Piazza dopo il flop agli Europei: “Serve innovare e cambiare la cultura. So che cosa fare”

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Mike Piazza

Il giorno dopo fa ancora più male. Bruttissima battuta d’arresto per la Nazionale italiana di baseball che è stata sconfitta ieri dalla Gran Bretagna, non conquistando l’accesso ai quarti di finale degli Europei.

A commentare il tutto l’allenatore tricolore Mike Piazza: “Non si può negare che questa sia una sirena d’allarme forte e chiara tutte le altre Nazionali stanno crescendo, essenzialmente con modelli che coinvolgono un mix di giocatori locali e altri che provengono dagli Stati Uniti. Comunque seguendo programmi che vanno indietro 10/15 anni, perché non si costruiscono giocatori del livello necessario oggi in qualche mese. La Repubblica Ceca non è un caso: Bill Holmberg veniva qui costantemente dai primi anni 2000″.

Sulle partite: “Gli errori tecnici sono parte del gioco, ma ne abbiamo commessi di strategici, in base, che abbiamo pagato caro. Con GB abbiamo cambiato il lineup e abbiamo segnato 10 punti, senza riuscire però a limitare quelli degli avversari. A volte si riesce a sovvertire logica e probabilità, ma il baseball è giocare sulle percentuali, non sui miracoli e il miracolo non ci è riuscito, questa volta. Lo so che fa male, ma, ripeto, le partite sono fatti e i fatti dimostrano che dobbiamo investire con lucidità su un programma che porti un cambio di passo per il futuro. Si può essere arrabbiati con me o con la Federazione. Io vivo in Italia, vedo le cose. C’è molta passione, ma ci serve aiuto in termini di innovazione, di tecnica, ma soprattutto di cultura. Abbiamo fatto un ottimo lavoro al Classic: dobbiamo cercare di trovare la stessa qualità, ma anche la stessa fame di vincere. Ovviamente in proporzione, perché tutto è scalabile in base alla realtà, altrimenti si chiama sogno, non programma”.

La soluzione: “Penso che nel medio termine dovremo creare un mix equilibrato di giocatori giovani italiani e italo-americani, di scuola superiore e college, ampliare le opportunità affinché i ragazzi nati in Italia possano avere queste stesse esperienze, perché questi ragazzi sono una risorsa preziosa per fare crescere tutto il gruppo. Dobbiamo prenderci cura del gruppo, dargli uno spirito di squadra. Dare a questi giocatori il più possibile occasioni di giocare come squadra ad alto livello, ovunque queste siano disponibili. Il baseball è cultura e noi dobbiamo coinvolgere tutto il movimento per farla crescere, questa cultura. Creare il nostro modello di sviluppo, con la pazienza, ma anche la passione e la fame necessarie”.

Foto: WBSC Europe / CBA – Robert Vavra