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MotoGP, Spielberg da sempre territorio marcato da Ducati e Ktm. Quale sarà la forza di Aprilia?

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Domenica si correrà il Gran Premio d’Austria di MotoGP. La classe regina disputerà una gara sul Red Bull Ring per la nona volta nell’arco di sette anni. D’altronde, la pista è stata una delle più utilizzate nel biennio condizionato dalla pandemia, avendo ospitato un double header sia nel 2020 che nel 2021. Storicamente, è un tracciato oltremodo favorevole alla Ducati, che qui domina da sempre.

La Casa di Borgo Panigale ha vinto 6 delle 8 competizioni andate in scena sinora. Potrebbe sembrare la normalità, alla luce della superiorità, attuale. Non è così. L’autodromo edificato sulle colline stiriane ha visto le Desmosedici correre da protagoniste assolute anche in annate in cui non erano certo le moto egemoni. Un esempio? Quanto accaduto il 14 agosto 2016, giorno in cui Andrea Iannone si impose davanti ad Andrea Dovizioso.

Fu un evento sensazionale. Ducati non vinceva una gara da quasi 6 anni (la precedente affermazione portava ancora la firma di Casey Stoner ed era datata ottobre 2010). L’ultima doppietta era finanche più lontana (ottobre 2007, Stoner primo e Loris Capirossi secondo a Phillip Island). Insomma, un ritorno in auge in grande stile in un habitat da sempre amico, nel quale le Desmosedici vantano una percentuale di vittorie pari al 75%. Gli unici successi sfuggiti alla Casa di Borgo Panigale sono arrivati in GP sconvolti da una bandiera rossa o da un acquazzone. In entrambi i casi, ne ha approfittato la Ktm padrona di casa.

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Insomma, verrebbe da dire che quello austriaco è un contesto “preveggente”, avendo anticipato i valori espressi dal 2023! In realtà, il grande quesito relativo al weekend riguarda Aprilia. Quale sarà la vera forza della Casa di Noale, reduce dal trionfo di Silverstone? La RS-GP è entrata in perfetta sintonia con l’armonioso autodromo britannico, ma saprà fare altrettanto con il più spigoloso contesto stop&go austriaco?

Proprio l’imminente weekend potrebbe essere la cartina tornasole che ci dirà quanto è davvero evoluta la “Freccia Nera” veneta. Se dovesse correre da protagonista anche in Austria, sarà un fattore per tutta la seconda metà di stagione.

Foto: Valerio Origo