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Formula 1

F1, Ferrari che smacco! Si qualifica dietro a Zhou Guanyu. Tutti crescono più delle Rosse

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Ferrari Box

Frederic Vasseur, prima del Gran Premio d’Ungheria, aveva sostenuto che Ferrari avesse fatto un passo avanti dopo l’Australia e un altro dopo Barcellona. Per fortuna, perché altrimenti come sarebbe messa la Scuderia di Maranello? Le ultime settimane hanno visto McLaren crescere esponenzialmente di livello, tanto da scavalcare prepotentemente il Cavallino Rampante sul piano prestazionale.

Silverstone ha parlato chiaro (2° Lando Norris, 4° Oscar Piastri; mentre Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno chiuso rispettivamente 9° e 10°). Oggi, nelle qualifiche magiare, i due rampanti piloti del Team di Woking occupano la seconda fila. Viceversa, i ferraristi sono impantanati in terza e quinta linea. Vedremo se domani le monoposto color arancione confermeranno la loro superiorità rispetto alle Rosse, ma i presupposti ci sono tutti.

Contemporaneamente, Lewis Hamilton può festeggiare la prima pole position da tempo immemore. Pur priva di continuità, Mercedes ha trovato il modo di firmare degli acuti assordanti, prendendosi qua e là soddisfazioni concrete. Insomma, la supremazia Red Bull sta venendo messa in discussione. In Gran Bretagna la McLaren ha tenuto testa al Drink Team. In Ungheria, almeno sul giro secco, la Freccia Nera #44 bardata di giallo fluo ha infilzato il Toro austriaco, ferendolo quantomeno nell’orgoglio. Ferrari, viceversa, anche quando si è avvicinata alla potenza egemone, non è mai stata in grado impensierirla per davvero, dovendosi accontentare al ruolo di sparring partner.

F1, la Ferrari non doveva essere competitiva in Ungheria? Quando alle parole non seguono i fatti…

Sempre Vasseur, nei giorni scorsi, sosteneva che a volte ci vuole del tempo per capire appieno come sfruttare gli aggiornamenti. Beh, citofonare Zak Brown per chiedere informazioni al riguardo, sempre che lui non sia troppo impegnato a “dare il cinque” a ogni uomo della sua squadra per festeggiare un altro buon risultato.

Addirittura, oggi, la Scuderia di Maranello ha subito lo smacco di essere battuta dall’Alfa Romeo. Guanyu Zhou si è qualificato meglio di Charles Leclerc; Valtteri Bottas ha guadagnato accesso al Q3, Carlos Sainz no. Inquietante. Può essere solo un risultato estemporaneo e, domani, tutto verrà messo a posto. Almeno nei rapporti di forza di chi monta la stessa power unit.

“Due passi avanti” ha detto Vasseur. Può essere vero. Ci sono passi e passi, però. Dipende dalla lunghezza delle gambe di chi li fa. Un nanerottolo potrà anche fare due passi avanti, ma non percorrerà mai la stessa distanza coperta da uno spilungone, magari con un passo unico. Com’è che in Ferrari si va avanti a passettini, mentre altri fanno salti più lunghi di Larissa Iapichino?

Foto: La Presse