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MotoGP, Lin Jarvis: “Il motore che avremo sulle M1 è quello che avremmo dovuto montare nel 2022”

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Quartararo

Una delle maggiori curiosità in vista dell’avvio del Mondiale MotoGP 2023 è rappresentato da quale motore sarà in dotazione in casa Yamaha. Fabio Quartararo e Franco Morbidelli in primis attendono con le dita incrociate che tutto vada nella giusta direzione, per provare a risolvere una questione che sta limitando le moto di Iwata ormai da troppo tempo. Il gap in fatto di potenza nei confronti di Honda, Aprilia e, soprattutto, Ducati, è stato evidente nelle ultime annate e i tecnici giapponesi hanno dovuto far fronte a questa problematica.

Uno degli snodi principali riguardo la questione motore fa tornare le lancette dell’orologio a un anno fa. La non omologazione sulla M1 2022 per mancanza di affidabilità. Una decisione che al pilota soprannominato “El Diablo”, sicuramente non fece sorridere. “Il motore che abbiamo ora sulla moto è quello che avremmo dovuto usare l’anno scorso. Abbiamo scoperto il problema a metà del 2022” spiega Lin Jarvis, managing director di Yamaha, a motorsport.com.

Una scelta presa di comune accordo con il gruppo capeggiato da Luca Marmorini, come spiega il timoniere della scuderia di Iwata: “Da quando abbiamo iniziato a lavorare con loro, poco più di un anno fa, abbiamo attraversato diverse fasi. Direi che il loro impatto diretto non è eccessivo, perché prima hanno dovuto capire a che punto eravamo. Quello che Marmorini fa molto bene è mettere in guardia i nostri ingegneri e mostrare loro dove devono concentrarsi, a cosa devono prestare attenzione. A volte li mette sotto pressione, altre volte dà loro dei consigli. In breve, dà loro un’altra prospettiva”.

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Come si sviluppa, quindi, la situazione in casa Yamaha? Lin Jarvis spiega le varie componenti: “C’è stato un supporto, ma il motore viene ancora dalla Yamaha, in Giappone. I componenti sono progettati in Giappone. In pratica, il motore che abbiamo ora sulla moto è quello che avremmo dovuto usare l’anno scorso. Abbiamo scoperto il problema a metà del 2022 ed abbiamo riprogettato quell’area”. 

Credit: MotoGP.com Press