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Australian Open, Paolo Bertolucci: “Sinner se la gioca con tutti, ma una partita non conta nulla. Berrettini e Musetti? Niente tragedie!”

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Jannik Sinner

L’Italia si presentava al via degli Australian Open 2023 con grandi ambizioni: mai era accaduto di poter vantare contemporaneamente ben 3 azzurri tra le prime 20 posizioni della classifica ATP di tennis. Eppure due di questi hanno già salutato prematuramente Melbourne: sia Lorenzo Musetti sia Matteo Berrettini hanno alzato bandiera bianca dopo una lunga maratona durata 5 set, rispettivamente contro il sudafricano Lloyd Harris e lo scozzese Andy Murray. Quasi tutte le speranze sono ora riposte su Jannik Sinner, con l’auspicio che Lorenzo Sonego possa inventarsi un exploit in uno spicchio di tabellone impegnativo.

Con Paolo Bertolucci, vincitore della Coppa Davis nel 1976 ed attualmente apprezzatissimo commentatore tecnico su SkySport, abbiamo analizzato le cause che hanno portato alle inattese eliminazioni di Musetti e Berrettini: “Quando io dico che i tabelloni si guardano una partita per volta, non vengo ascoltato. Tutti pensavano già al derby al 3° turno, l’altro doveva avere una autostrada spalancata verso la semifinale…Lo sport però non è così, non si fa sulla carta. Musetti ha dei problemi, perché è giovane e questa superficie è troppo rapida per le sue caratteristiche. Poi ha affrontato Harris che era reduce da un infortunio e non vale di certo la classifica attuale: il suo livello è da top30. Berrettini è partito molto male, poi quando vai in lotta con Murray rischi di farti male. Lo sport è così. Si pensava che entrambi fossero in gran forma, non tutti i giorni sono uguali“.

Sia il romano sia il toscano hanno impiegato oltre due set per iniziare veramente a mettere in campo il proprio gioco migliore. Un problema di approccio che ha stupito lo stesso Bertolucci: “Non si capisce perché abbiano iniziato con il freno a mano tirato e siano andati entrambi sotto 0-2. È difficile sapere quello che c’è dietro da qui. Musetti forse è stato condizionato perché Tartarini era all’ospedale, però poi dal terzo set ha giocato bene: cosa era cambiato? Secondo me fa fatica su campi così veloci. C’è un po’ di amaro in bocca, non possiamo negarlo. Però la stagione dura dieci mesi, vediamo di non far tragedie. Non dovevamo esaltarci prima e non dobbiamo abbatterci adesso“.

Non è escluso che nei prossimi giorni il trend possa invertirsi: “Speriamo che Sonego e Sinner ci addolciscano la pillola. I giocatori forti ci sono. Ora ci si dispera perché Berrettini è uscito dai 20, ma bisogna avere pazienza e non tirare le somme in maniera affrettata. Ripeto, la stagione è lunga“.

Nel 2022 solo a sprazzi si è visto il miglior Sinner, quello che per intenderci era arrivato al match-point contro lo spagnolo Carlos Alcaraz agli US Open. Se l’altoatesino dovesse raggiungere nuovamente quei livelli, potrebbe giocarsela alla pari contro chiunque? Bertolucci ne è sicuro, ma chiarisce anche un altro punto: “Da Sinner mi aspetto prima di tutto la salute. Bisogna vedere poi mille cose. Adesso che Berrettini è uscito, si è creata una grande occasione per tanti giocatori in quella fetta di tabellone. Questo per dire che ci vuole anche fortuna. Sinner sicuramente se la gioca con tutti, ma serve continuità. Vincere una partita sola non significa nulla. Bisogna dare seguito al gioco e alle prestazioni. Se batti ad esempio Tsitsipas (l’italiano ed il greco potrebbero incrociarsi agli ottavi in questi Australian Open, ndr), poi nel match successivo non puoi uscire col n.60 del mondo. Servono continuità e maturità, per arrivarci bisogna lavorare”.

Foto: Lapresse