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Ginnastica artistica, l’Italia deve rinunciare a tanti specialisti agli Europei. E verso le Olimpiadi 2024…

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L’Italia si presenterà senza tantissimi specialisti agli ormai imminenti Europei 2022 di ginnastica artistica. Molte stelle del settore maschile non saranno della partita a Monaco (Germania), dove la rassegna continentale andrà in scena dal 17 al 21 agosto. Pesano in particolar modo quattro forfait, che renderanno la spedizione tricolore un po’ spuntata. Marco Lodadio ha avuto un infortunio al bicipite brachiale sinistro e non potrà andare a caccia della medaglia agli anelli. Stesso discorso per Salvatore Maresca, che ha rimediato un infortunio qualche mese fa durante un riscaldamento in Serie A e sta proseguendo la sua riabilitazione agli arti inferiori.

La nostra Nazionale perde i suoi anellisti di riferimento, rispettivamente argento e bronzo agli ultimi Mondiali: il romano è salito sul podio iridato nelle ultime tre edizioni, il campano fu bronzo europeo lo scorso anno prima dell’exploit a Kitakyushu. Il DT Giuseppe Cocciaro non potrà fare affidamento nemmeno su Carlo Macchini (sfortunatissimo in questa stagione a causa anche del Covid), quarto alla sbarra durante l’ultima rassegna mondiale e che sarebbe stato sicuramente della partita per le medaglie. Il marchigiano resta a casa a pari del romagnolo Thomas Grasso, quarto al volteggio durante l’ultima spedizione iridata.

Insomma un quartetto di lusso che non potrà indossare il body agli Europei e lascerà Nicola Bartolini nel ruolo di faro della spedizione. Il Campione del Mondo al corpo libero non si tirerà indietro e punterà al colpaccio dopo l’apoteosi dello scorso anno. ll sardo sarà affiancato da altri quattro atleti, al DT il compito di scegliere tra gli altri elementi chiamati in collegiale (non ci saranno nemmeno il promettente cavallista Edoardo De Rosa e il veterano Ludovico Edalli, che si sta specializzando alle parallele): Yumin Abbadini, Lorenzo Minh Casali, Matteo Levantesi, Stefano Patron, Andrea Cingolani. Manca il grande specialista di lusso (attenzione comunque agli anelli e al volteggio di Cingolani, ma anche alle parallele di Levantesi), l’auspicio è di essere comunque protagonisti.

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Tanti specialisti sono ko e la marcia verso le Olimpiadi di Parigi 2024 non inizia nel miglior modo possibile, ma a questo punto urge aprire un altro discorso. L’Italia si giocherà la sua qualificazione ai Mondiali 2023, dove verranno messi in palio nove pass attraverso la gara a squadre. Ricordiamo che ogni formazione sarà composta da cinque atleti, dunque uno in più rispetto alle rose che abbiamo visto la scorsa estate a Tokyo. Rispetto all’ultimo ciclo, sono stati tolti i pass aggiuntivi per gli specialisti. Proprio questo meccanismo obbliga i vari Paesi a fare delle scelte e penalizza gli specialisti puri: un atleta fortissimo su un attrezzo, in particolar modo al maschile, può essere meno funzionale rispetto a un generalista solido su tutti gli attrezzi.

Il picco secco di uno specialista potrebbe non risultare sufficiente per una squadra ed è proprio questo il motivo per cui ginnasti di elevato spessore in una determinata prova si trovano costretti ad aggiungere anche altri esercizi, proprio per essere utili alla squadra e contribuire alla qualificazione olimpica. L’Italia sta lavorando in quest’ottica. Specialisti puri obbligati a cimentarsi anche su altre attrezzi (non tutti e sei), generalisti con punte di spicco in alcune prove, individualiste più regolari.

Una vasta gamma di opzioni che dovrà essere gestita per cercare di tornare alle Olimpiadi dopo due cicli di assenza. E poi a Parigi 2024 cosa si farà? Si tornerà a puntare sugli specialisti per portare a casa le medaglie oppure si ridarà fiducia allo schema che verrà adottato ai Mondiali 2023? Precisiamo meglio: un super specialista che magari non ha contribuito alla qualificazione olimpica ma che avrebbe chance di salire sul podio ai Giochi, verrà convocato per l’appuntamento più importante? La risposta dovrebbe sembrare scontata…

Photo LiveMedia/Filippo Tomasi