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Padel, Paquito Navarro: “Nel Premier Padel Tour siamo parte del progetto, Roma è impressionante!”

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Spagnolo, nato a Siviglia il 10 febbraio 1989, Francisco Navarro è uno dei volti principali del padel a livello mondiale. Paquito, questo il suo soprannome, in questa settimana sta regalando grande spettacolo all’Italy Major Premier Padel, torneo che si sta disputando al Foro Italico di Roma.

In tandem con il fenomenale compagno argentino Martín Di Nenno (insieme sono la coppia numero 2 al mondo) ha raggiunto la seconda finale consecutiva nel Premier Padel Tour (dopo quella vinta a Doha a inizio aprile), nuovo circuito mondiale organizzato dalla Federazione Internazionale Padel (FIP) e Qatar Sports Investment (QSI) con il supporto della Professional Padel Association (PPA).

Intervenuto ai microfoni di OA Sport a poche ore dalla finale contro i numeri 1 al mondo Juan Lebron e Alejandro Galan (appuntamento per stasera alle ore 18:00), Paquito ha trattato vari temi, tra cui il proprio andamento nel torneo italiano e il clima che si respira nella capitale, e, soprattutto, ci ha spiegato la maggior differenza tra Premier Padel Tour e World Padel Tour (circuito, quest’ultimo, per cui tutti i giocatori più forti al mondo hanno un contratto d’esclusività fino al termine del 2023).

Italy Major Premier Padel 2022: la finale sarà Galan/Lebron contro Paquito/Di Nenno

1) Quali sono state le maggiori differenze tra i quarti di finale contro Jeronimo Ruiz e Alejandro Gonzalez e la semifinale contro Federico Chingotto e Juan Tello?

P: Credo che in semifinale noi quattro abbiamo fatto una buona partita, ci siamo giocati le nostre carte e a mio gusto penso che si sia visto un po’ più di padel rispetto ai quarti. Contro Ruiz e Gonzalez è stata una partita più emozionale.

2) Quali sono state le condizioni del campo finora?

P: Durante il giorno la palla sale tanto, mentre con l’avvicinarsi della sera sale meno. Bisogna sapersi adattare e nel nostro caso l’abbiamo fatto bene e abbiamo capito il campo in tutte le partite.

3) Cosa ti piace del Premier Padel Tour e cosa miglioreresti?

P: Mi piace tantissimo lo spazio che si dà ai giocatori. Credo che si capisca che i protagonisti qui non sono solo i membri dell’organizzazione ma anche i giocatori e gli affezionati e questo è quello che più mi piace. Cosa cambierei? Ci sono sempre dei piccoli dettagli da migliorare, però non ci possiamo di certo lamentare perché l’evoluzione che sta avendo questo circuito è veramente impressionante.

4) Ci può dire la differenza più grande tra Premier Padel Tour e World Padel Tour?

P: La differenza più evidente è che nel Premier Padel Tour siamo parte del progetto e siamo soci, in piccola parte sì, ma sempre soci, mentre nel World Padel Tour abbiamo un contratto firmato come impiegati.

5) Com’è il clima qui a Roma?

P: Impressionante. Mi ricorda molto l’Andalusia, dove sono nato io. Ci sono persone davvero calorose e ricche di passione e quando vedo queste cose io sono molto felice.

6) Quanto contano in questo sport testa, tecnica e fisico?

P: Per me 50% l’aspetto mentale, 25% tecnica e l’altro 25% é fisico.

7) Quali sono le doti principali che deve assolutamente avere un giocatore per essere considerato un leader?

P: Penso che debba avere voglia, rispetto per la squadra e sapere motivare il suo compagno. Credo che queste siano le tre chiavi per essere un leader. 

Credit: FOTO FIT