Seguici su

Ciclismo

Giro d’Italia 2022: Richard Carapaz e Jai Hindley si equivalgono in salita…e a cronometro!

Pubblicato

il

La diciassettesima tappa del Giro d’Italia ha mostrato ancora una volta il grande equilibrio che c’è in testa alla classifica generale tra i migliori scalatori di questa edizione. In particolare i primi due della classifica, Richard Carapaz e Jai Hindley, sono arrivati ancora una volta appaiati al traguardo.

La distanza in classifica tra i due è minima, con appena 3″ di vantaggio per l’ecuadoriano. Se non tenessimo in considerazione gli abbuoni, le uniche tappe in cui c’è stata differenza in secondi all’arrivo sarebbero esclusivamente le prime due. Sullo strappo di Visegrad e nella cronometro di Budapest. Da quel momento in poi, i due sono arrivati sempre insieme, dal percorso più semplice a quello più duro.

Nei due casi sopracitati, fu Carapaz ad arrivare davanti, guadagnando 4″ nella tappa numero 1 e 6″ nella numero 2. Da parte sua, Hindley ha potuto contare su una maggiore quantità di secondi di abbuoni, frutto degli sprint vinti, proprio contro il capitano della INEOS, sul Blockhaus, a Torino e all’Aprica.

Non sono bastate per ora le durissime salite di questa terza settimana per creare un distacco tra i due. A questo punto prende sempre più corpo la possibilità di vederli arrivare alla cronometro finale di Verona con un distacco minuscolo. In quella situazione sarebbe veramente difficile fare un pronostico.

Pagelle Giro d’Italia 2022: Carapaz e Hindley i migliori, Nibali da top5, Pozzovivo paga la caduta di ieri

Nessuno dei due è esattamente uno specialista delle prove contro il tempo, nonostante Carapaz porti addosso la maglia da campione nazionale di Ecuador. La cronometro di Budapest, come detto, ha visto quest’ultimo precedere di 6″ l’australiano, ma ovviamente il percorso era molto particolare. Anche l’ultima frazione vedrà un tratto di salita, stavolta posto al centro del percorso e non nel finale. L’esperienza ed un minimo di predisposizione in più potrebbero far pendere il favore dal lato di Richard Carapaz, ma una cronometro individuale al termine di Giro tanto lungo quanto duro è sempre una grande incognita. 

Foto: LaPresse