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Formula 1

F1, Ferrari: curve lente, motore e non solo. Le chiavi della competitività ritrovata

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Una Ferrari che piace. Siamo solo a venerdì del primo round del Mondiale 2022 di F1, ma un po’ di sorriso ci può stare in casa della scuderia di Maranello per i tempi messi in mostra nel corso del primo giorno di prove. La Red Bull dell’olandese Max Verstappen ha mostrato segnali decisamente importanti nel corso dell’ora della FP2, terminando davanti a tutti e mettendo in mostra un gran passo gara.

Tuttavia, alle spalle del neerlandese, ci sono le due Ferrari del monegasco Charles Leclerc e del monegasco Carlos Sainz. In particolare, Charles si è fermato a pochi centesimi (0.087) da Max e questo fa pensare che il feeling con la F1-75 sia speciale, anche per quei pochi giri che si sono visti nei long run.

Una Rossa che ha convinto per la velocità dimostrata con gomme medie e soft e fa ben sperare in vista delle qualifiche di domani e della gara domenicale, tenendo conto anche dei grossi problemi della Mercedes al momento. Sono tanti gli aspetti che hanno funzionato. Il motore, tenendo conto degli eccellenti tempi dei clienti (Alfa Romeo e Haas), è decisamente performante. Mattia Binotto si era lasciato scappare alla vigilia che il propulsore sia addirittura migliore di quello della concorrenza, ma questo lo sapremo domani.

F1, Charles Leclerc e la Ferrari a un soffio da Verstappen nelle FP2 del GP del Bahrain. Arranca Hamilton

Vero è che questa vettura ha saputo fare la differenza nel secondo settore di Sakhir quest’oggi, ovvero nella parte più “tortuosa”, dove serve percorrenza a basse velocità e grande trazione. Un segnale che la Rossa ha tanto carico aerodinamico dal fondo grazie alla scelta delle pance allungate con depressione.

Sarà necessario avere ulteriori controprove, ma come si era detto in sede di presentazione pare che la Ferrari sia arrivata in Bahrain con un pacchetto sufficientemente ottimizzato e alcune modifiche al fondo, in stile McLaren per ovviare ai saltellamenti in rettilineo, e un nuovo diffusore hanno dato i loro frutti.

Foto: LaPresse