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Olimpiadi, pagelle Italia 11 febbraio: super Wierer e Ghiotto, Sanfilippo e Marsaglia le peggiori

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PAGELLE ITALIA OLIMPIADI 11 FEBBRAIO 

Italia curling, 5: era prevedibile perdere le prime due partite con Gran Bretagna e Svezia, due delle tre grandi favorite all’oro. E’ il ‘come’ che preoccupa. Da tempo non si vedevano gli azzurri così imprecisi, spesso confusi anche nelle scelte. Sembra che la festa collettiva a seguito del trionfo di Amos Mosaner e Stefania Constantini abbia un po’ scombussolato la squadra. Da domani arriveranno le partite da vincere per provare veramente a coltivare il sogno semifinale. Serve un netto cambio di rotta, perché l’Italia degli Europei o del Preolimpico, per ora, non si è ancora vista.

Valentina Margaglio (skeleton), 4: sesta in classifica generale di Coppa del Mondo, sedicesima dopo le prime due manche olimpiche. Fa ancora tantissima fatica in fase di guida. Nel circuito maggiore è migliorata a dismisura perché ormai conosce bene tutte le piste dove si gareggia. Su un budello semi-nuovo e davvero complesso dal punto di vista tecnico, invece, si è dimostrata non all’altezza non solo per un podio, ma anche per una top10. I risultati negativi delle prove dei giorni scorsi, d’altronde, lasciavano poche speranze.

Federica Brignone (sci alpino), 5: non era mai uscita dalle prime cinque in superG in questa stagione, alle Olimpiadi chiude settima. La pista non era oggettivamente adatta alle sue caratteristiche, ma forse qualcosa in più era lecito attendersi. Le resta la carta della combinata: vuoi vedere che non partendo favorita…

Elena Curtoni (sci alpino), 5: era l’occasione della vita e non l’ha sfruttata. Tracciato semplice, neve poco adatta, pettorale alto? Troppi alibi. Per vincere una medaglia alle Olimpiadi occorrono tante qualità diverse, tutte quelle che ad esempio ha Lara Gut-Behrami.

Marta Bassino (sci alpino), 4,5: quasi rimbalza su quel piano conclusivo interminabile. In un superG del genere la piemontese non può essere competitiva. Una domanda però sorge spontanea: possibile che in questi anni il tallone d’Achille della scorrevolezza sia sempre rimasto tale, senza evidenti passi in avanti?

Francesca Marsaglia (sci alpino), 4: disputa le Olimpiadi per l’assenza della rimpianta Sofia Goggia. Chiude fuori dalle 20, risultato pessimo considerando il numero limitato di atlete veramente competitive. Non era il suo contesto.

Francesco De Fabiani (sci di fondo), 5,5: parte in maniera discreta, lasciando presagire un possibile piazzamento in top10. Poi accusa un netto calo fisico dopo i 10 km. Purtroppo un film già visto. Le gare con partenza ad intervalli non sono nelle corde del valdostano.

Giandomenico Salvadori (sci di fondo), 6: il 22° posto nella 15 km per lui vale tantissimo, perché gli garantirà un posto nella staffetta di domenica. Purtroppo questo è oggi il fondo italiano.

Paolo Ventura (sci di fondo), 5: non brilla, chiude 34°. Eppure, anche in questo caso, un posto nel quartetto potrebbe essere garantito…

Maicol Rastelli (sci di fondo), 3: 52° a 4’30”. Sta disputando una Olimpiade davvero sottotono.

Davide Ghiotto (speed skating), 9: si è veramente superato, abbassando in un colpo solo il proprio primato personale di quasi 8 secondi. Da anni è uno dei migliori specialisti dei 10000 metri, tuttavia gli era sempre mancato l’acuto in un grande evento. E chissà che questo risultato non possa infondere nuove motivazioni alla squadra in vista del team pursuit.

Michele Malfatti (speed skating), 7,5: al di là del piazzamento, nono su dodici, è piaciuto l’atteggiamento combattivo che lo ha portato a migliorarsi di oltre 10 secondi! Forse oggi ha capito davvero di poter competere sui grandi palcoscenici.

Dorothea Wierer (biathlon), 9: dopo due Coppe del Mondo generali e ben tre ori iridati, stonava la mancanza di una medaglia olimpica individuale nel palmares. Il tracciato così impegnativo fa sì che paghi un dazio importanti dalle specialiste dello sci di fondo, tuttavia compensa con precisione chirurgica e, soprattutto, una velocità di esecuzione allucinante al poligono. Speriamo che questo risultato l’abbia sbloccata in vista dell’inseguimento e della mass start, due format che gradisce. Non bisogna accontentarsi, ma provare a realizzare anche l’ultimo sogno.

Lisa Vittozzi (biathlon), senza voto: purtroppo il problema c’è e non si risolverà in questa stagione. Anche oggi 4 errori al primo poligono a terra, poi 5/5 in piedi. E’ un peccato che un talento del genere stia perdendo gli anni migliori a causa di una crisi che sembra senza uscita.

Samuela Comola (biathlon), 6: si qualifica per l’inseguimento ed era il suo obiettivo.

Federica Sanfilippo (biathlon), 3: male, male, male. Conclude nelle retrovie (82ma su 89…) con il 50% al poligono.

Giovanni Bresadola (salto con gli sci), 6: strappa una buona qualificazione con il 35° punteggio. Domani deve provare ad agguantare la seconda manche.

Arianna Fontana (short track), 7: approda in finale con autorità nei 1000 metri, poi cade e viene squalificata mentre si trova in piena corsa per una medaglia, anche se probabilmente non d’oro. La sensazione è che oggi la valtellinese non sia stata impeccabile come al solito nella gestione tattica della gara.

Andrea Cassinelli (short track), 5: mai in corsa per la qualificazione nei 500 metri, si stacca subito.

Pietro Sighel (short track), 6,5: forse non ci siamo ancora resi conto di quale diamante grezzo abbiamo a disposizione…Si qualifica in scioltezza per i quarti dei 500 metri, dando la sensazione di non temere nessuno. Deve diventare più scaltro e meno emotivo.

Staffetta maschile Italia short track, 7,5: essere in finale è un risultato molto importante, perché questo sport è davvero imprevedibile. Nell’atto conclusivo gli azzurri dovranno tenersi alla larga da episodi dubbi, in particolare con i cinesi…

Amedeo Bagnis (skeleton), 7: conclude la sua prima Olimpiade a ridosso della top10. E’ un ragazzo di talento, che andrà supportato in vista dei Giochi di Milano-Cortina 2026, soprattutto nella ricerca e nello sviluppo dei materiali, che ormai fanno la differenza.

Mattia Gaspari (skeleton), 6,5: recupera una posizione e chiude 14°. Nel complesso una gara solida e soddisfacente. Gli azzurri si sono espressi sui loro livelli stagionali.

Foto: Lapresse