Seguici su

Formula 1

F1, a rischio le Qualifying Race nel 2022? Senza accordo economico potrebbero saltare le gare sprint

Pubblicato

il

Uno dei maggiori argomenti di discussione della attuale Formula Uno (ovviamente mettendo tra parentesi le roventi polemiche sul race director Michael Masi ed il regolamento della massima categoria del motorsport) sono, senza ombra di dubbio, le Sprint Qualifying. Le gare sulla distanza di 100 chilometri, introdotte nel corso della passata stagione, continuano a far parlare di loro. Non tanto per come si sviluppano (e anche in questo caso ce ne sarebbe da dire), quanto per il loro costo. Proviamo ad andare con ordine.

Dopo le 3 “sprint race” del 2021 (Silverstone, Monza e Interlagos), FIA e Liberty Media hanno intenzione di portare a 6 il numero di queste gare (c’è chi parla addirittura di 8) nel campionato prossimo venturo. Ma, come si suol dire “tra il dire e il fare” ci sono di mezzo… i soldi. Per quale motivo? Semplice. Le scuderie, come riporta motorsport.com, devono ancora trovare il giusto accordo con il detentore dei diritti commerciali della Formula Uno, per quanto riguarda specificamente il pacchetto di finanziamento di queste sei gare.

Nel 2021, per esempio, ogni team ha ricevuto 100.000 dollari per ogni Qualifying Race, con ulteriori 450.000 aggiunti al budget cap, più altri 100.000 per gli eventuali danni per un incidente in corsa. Traslando il discorso al 2022, il discorso si fa più complicato. F1, infatti, pare non avere l’intenzione di garantire indennità in caso di incidenti, preferendo un esborso di mezzo milione di dollari per i 5 eventi, con eventuali 150.000 in più per ogni sprint race ulteriore. Pacchetto completo. Prendere o lasciare. Facendo due conti rapidi, si parla di un extra di 2,65 milioni di dollari per squadra per le 6 gare del 2022.

F1, cambia il format del weekend? Sparisce il giovedì dedicato ai media e prove libere di nuovo da 90 minuti

Una proposta che i top team hanno subito respinto, trovandosi al limite con il budget cap, e richiedendo anzi un aumento di 5 milioni e non dei suddetti 2.65, come rivela Zak Brown, CEO di McLaren. Il continuo fallimento nel trovare un punto d’incontro sta diventando un grosso problema per la F1, perché a poche settimane dalla prima gara della nuova stagione, questa disputa rischia di far saltare completamente i piani per le sprint race.

Occorrerebbe, quantomeno sulla carta, una ampia maggioranza con 28 voti favorevoli sui 30 rappresentanti della F1 Commission. Se, da un lato, i 10 voti da parte di F1 e FIA sono garantiti, dall’altro ottenere il sostegno di 8 squadre potrebbe essere complicato, contando che Red Bull, Mercedes e Ferrari sono le squadre più preoccupate da questo punto di vista e, di conseguenza, potrebbero forzare la mano delle squadre clienti per sostenere la loro posizione. Cosa dovremo attenderci, quindi, dalla questione Qualifying Race? Si troverà un accordo? Lo scopriremo nelle prossime settimane ma, come sempre, tutto ruoterà attorno ai soldi…

Foto: LPS DPPI