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Formula 1

F1, Carolina Tedeschi: “Tanta incoerenza, ma la FIA non ha favorito Verstappen. Ferrari 2022? Sono ottimista”

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Sono molti i temi che abbiamo trattato con Carolina Tedeschi al termine del Mondiale F1 2021. Il noto volto di Sky Sport per le analisi del post gara, creatrice della seguitissima pagina ‘F1 with Carolina’, ci ha regalato alcuni spunti in vista della prossima stagione quando vedremo in pista delle vetture completamente inedite che potrebbero cambiare i valori in campo.

Cosa ne pensi della stagione appena conclusa?

“Credo che questa stagione sia stata straordinaria, ma anche macchiata da alcune situazioni discutibili che si sono create. Un 2021 al limite, sia Hamilton che Verstappen meritavano il titolo piloti. La battaglia è stata senza eguali e mi riporta alla mente i duelli che hanno fatto la storia di questo sport. Erano anni che non si vedeva un finale simile, un incontro generazionale che ha chiuso un’era. Da ora si riparte e sarà tutto nuovo. Sono felice che molti giovani abbiano visto qualcosa di inedito. Sono rimasta sbalordita dal lavoro della Red Bull che anche grazie alla Honda è riuscita ad annullare e superare la Mercedes”.

Il finale ha creato parecchie polemiche nella gestione della Safety Car. Come hai visto gli ultimi giri del Gran Premio d’Abu Dhabi?

“Il finale purtroppo è stato uno ‘specchio’ di quanto accaduto in altre occasioni. C’è stata tanta incoerenza e soprattutto troppa pressione sulla direzione gara. Non è quello che ci aspettavamo, forse è quello che desiderava Liberty Media. É stato un Mondiale ‘macchiato’. Avrei gradito vedere avere una battaglia vera, sono d’accordo con chi dice che sarebbe servita la bandiera rossa. Ci siamo divertiti per il finale in pista, meritavamo una conclusione più spettacolare dal punto di vista sportivo. Il ruolo dei commissari è stato troppo rilevante”.

Mercedes ha provato a ribaltare l’esito del Mondiale per vie legali, l’austriaco Toto Wolff è stato protagonista in negativo di alcuni team radio con il direttore di gara Michael Masi. Come hai visto tutto questo?

“Il comportamento nelle ultime due prove di entrambi i team principal in lotta per il titolo è senza dubbio da valutare. Non permetterei di proporre queste cose in diretta tv. Masi deve essere libero di lavorare e decidere senza pressioni. Mercedes si è trovata con le spalle al muro, erano convinti molto probabilmente di non avere degli avversari così competitivi. Non erano più abituati ad affrontare un rivale. Quando spingi il pilota al limite tutto è più complesso. La casa tedesca quest’anno ha sbagliato, ma si può consolare con il titolo costruttori”

La FIA è stata messa nell’occhio del ciclone in queste settimane, molti hanno dichiarato che ci sia un ‘complotto’ contro il nuovo campione del mondo. Sei d’accordo con queste accuse?

“Non sono per niente d’accordo, sono contro a tutti coloro che dicono che la FIA voglia limitare qualcuno. La F1 è uno sport, ma è anche business. La massima formula non vedeva l’ora di avere una battaglia del genere, hanno raggiunto i loro obiettivi in pista e chiudono l’anno soddisfatti con la consapevolezza di dover modificare qualcosa nel 2022. Sono felice di quello che abbiamo visto”.

Che voto dai ai due pretendenti per il Mondiale 2021 al termine della prova nell’isola di Yas Marina?

“A Max mi sento di assegnare un 10. Credo che sia un talento unico. Dobbiamo fare i complimenti anche a Marko che ha sempre creduto in lui scommettendo tutto sin da quando era in F3. Ha fatto parecchi errori durante i primi anni, ora è maturato ed ha battuto Hamilton. Doveva essere perfetto per primeggiare ed ha superato ogni test. Deve stare attento all’aggressività, ha 7 punti sulla patente ed a 12 scattano le sanzioni. Muove le folle e mi ricorda Rossi. É stato programmato per vincere, una sorta di robot”.

Ed a Lewis?

“Per lui non c’è la perfezione: 9.5. Tutto è stato livellato quest’anno e l’inglese ha dovuto lottare con una vettura non perfetta. Ha 36 anni e diventa difficile stare sempre al passo con gli altri, chi aveva da perdere di più dei due era forse lui visto che era ad un passo dalla leggenda. Se guardo alla prossima stagione ha molte incognite da dover affrontare e potrebbe non raggiungere l’ottavo titolo. A Baku, Imola, Monza ed a Montecarlo ha commesso degli errori, ma ha saputo rimontare fino ad annullare il distacco con Max. Il Mondiale era suo fino a 10 giri dalla fine, ha ancora una ‘fame’ incredibile. Ha dato un bellissimo esempio al termine del Mondiale, non tutti l’avrebbero fatto”.

Il terzo posto finale in classifica costruttori è stato agguantato dalla Ferrari che dopo una lunghissima battaglia ha primeggiato sulla McLaren. Che opinione hai sulla Rossa?

“Dobbiamo sempre ricordare il punto di partenza di questa macchina: il 2020. L’obiettivo credo che sia stato raggiunto perché c’è stato un miglioramento fino al terzo posto finale. La macchina è figlia di quello che è accaduto negli ultimi anni. Solo nel 2022 vedremo cosa accadrà, il motore è migliorato molto e questo è oltremodo importante per il Mondiale che scatterà tra pochi mesi. I piloti sono promossi secondo me. Sono due alfieri diversi, assolutamente. Sainz ha confermato le idee che avevo su di lui. Ha tantissima esperienza e si adatta molto bene all’ambiente in cui si trova. La crescita c’è stata, non è bravo solo in gara come abbiamo visto. Secondo me Leclerc deve ancora crescere, quando sei in lotta per un titolo non puoi permetterti certi errori. Per il 2022 ci sono molte aspettative buone. Guardo il bicchiere mezzo pieno”.

Ci sono molti piloti che hanno stupito nel più lungo campionato della storia. Ma chi è che ti ha sorpreso di più?

“La risposta è semplice: Fernando Alonso. A 40 anni è tornato e si è messo subito a dare battaglia per l’intera stagione. É un vero e proprio leone, ci sono pochi paragoni nel gruppo. Le lotte con Hamilton credo che siano state uniche. É cambiato molto anche nel lavoro con la squadra. Il suo impegno ricadrà sul progetto per la prossima stagione, è stato perfetto”.

C’è un altro pilota che ha stupito nonostante i mezzi a disposizione. Cosa ne pensi dell’annata di Pierre Gasly? Gli daresti una seconda opportunità in Red Bull?

“Gasly è stato il timoniere di Alphatauri, i punti persi da Tsunoda sono tanti. Ha fatto un 2021 d’oro, ma non sarà semplice sfruttare un’ipotetica seconda opportunità in Red Bull. I compagni di box di Verstappen hanno sempre pagato il confronto. Non potrà sbagliare e potrebbe avere ancora più pressione di qualche anno fa”.

Tra i piloti, invece, chi ti ha deluso?

“Senza dubbio mi attendevo molto da Yuki Tsunoda dopo quanto mostrato in FIA F2. Tra tutti i rookie doveva far vedere qualcosa di più secondo me. Su molti aspetti potrebbe essere giustificato, ma è stato molto incostante. Il GP d’Abu Dhabi è da incorniciare, ma deve migliorare su parecchi aspetti a partire dai team radio”.

Tra i flop del 2021 possiamo citare anche l’Aston Martin?

“Assolutamente sì. La squadra non è riuscita a battagliare per le posizioni di vertice, ha deluso le attese. Mi spiace molto per Vettel, meritava qualcosa in più dopo quanto fatto in Ferrari. Le cause di queste performance non le conosco, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Cambieranno tanti aspetti del 2022 a partire dalle varie line-up. Come vedi George Russell in Mercedes accanto a Lewis Hamilton?

“Non vedo l’ora di vedere un pilota che ritengo molto competitivo. Sin dalle formule minori è stato veloce, merita quel posto. Mercedes ha fatto bene a scommettere su di lui, è migliorato molto. Le occasioni non le ha mai sciupate per ora, sul giro secco è molto competitivo. Non è stato facile per lui stare in Williams e vedere i suoi ex rivali vincere o conquistare risultati di primo profilo. Condividere il box con Hamilton è un occasione unica, potrà imparare molto. Potrebbe replicare quanto fatto da Charles con Vettel in Ferrari se sarà furbo”.

Abbiamo parlato di errori da parte della FIA e dell’organizzatore. Il GP del Belgio può essere considerato un esempio perfetto?

“Sì, è stato un fatto che non dimenticheremo, non ho molto altro da dire. Non si possono non avere dei piani alternativi, una domenica semplicemente ridicola che non doveva assegnare punti. La più bella corsa della stagione, invece, è stata quella di Interlagos”

A proposito di San Paolo come giudichi le tre Sprint Race che abbiamo visto quest’anno?

“Mi sono piaciute molto, creano qualcosa di diverso. Tante persone non guardano la F1 perché le gare sono lunghe, qui non hai questo problema. Hai più partenze, ti diverti. Hai l’opportunità per avere più gare, ma sicuramente devi fare delle modifiche al concetto attuale. L’idea di cambiare qualcosa è interessante. Non bisogna fare l’errore di sminuire il GP della domenica, la pole-position deve essere fatta in qualifica. Approvo anche il format del week-end senza le tre libere”.

Il GP nell’isola di Yas Marina ha messo fine, per ora, alla carriera di Antonio Giovinazzi in F1. Come valuti la sua parentesi nel ‘Circus’?

“Sappiamo come gira in F1, il talento conta fino ad un certo punto. In questo periodo è difficile trovare dei budget per i team. Antonio lascia la F1 dopo aver dato tutto, il lavoro della squadra non è stato all’altezza di quanto fatto vedere del pugliese. L’Alfa non era competitiva, ha dato il meglio in svariate occasioni. Sarebbe stato bello avere un finale diverso. È riuscito a coronare un sogno, avrà una nuova avventura, la parentesi in F1 resterà sempre con lui. L’uscita è una sconfitta per l’Italia, non avere un nostro rappresentante è un ‘buco nero’. Dovremmo farci delle domande…”

Non poteva mancare una menzione alle nuove auto che debutteranno nel Mondiale di F1 dal prossimo anno.

“Mi piacciono le nuove monoposto, sembrano futuristiche rispetto al presente. Spero che ci siano più battaglie ed una certa omogeneità in pista in termini di prestazioni. L’obiettivo è avere più incertezza. I test ci daranno moltissime informazioni, i nuovi piloti nelle varie squadre sono interessanti. La F1 sta vivendo un grande momento che mi auguro continui. Speriamo anche di vedere una Rossa in lotta per le prime posizioni”.

Foto: Carolina Tedeschi