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Ciclismo

Ciclismo, Gianni Moscon: “Sto bene dopo i problemi cardiaci, obiettivo in Astana vincere”

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Il suo finale di stagione è stato molto sfortunato e ricco di inconvenienti. Prima la beffa alla Parigi-Roubaix, nella quale era al comando e, dopo una caduta ed una foratura, ha dovuto cedere il passo ai rivali. Successivamente sono stati riscontrati per Gianni Moscon lievi problemi a livello cardiaco.

Ora il peggio sembra essere passato e gli occhi vanno subito verso il 2022. Il trentino è stato intervistato da Tuttobiciweb ed ha raccontato i suoi problemi fisici: “Per fortuna è tutto sotto controllo. Ho rilevato frequenze cardiache esageratamente alte in due occasioni in gara, alla Coppa Sabatini per pochi secondi, e al Campionato del Mondo, per un minuto scarso. Mi sono sottoposto a tutti i test possibili (una visita cardiologica, l’ecocardio, il test da sforzo, l’holter ecg sulle 24 ore) e a fine ottobre all’ospedale universitario Tor­rette Lancisi di Ancona la visita ap­profondita a cui mi ha sottoposto il professor Antonio Dello Russo, af­fiancato dal dottor Roberto Corsetti, ha escluso la presenza di patologie che richiedono un intervento, nemmeno la paventata ablazione alla quale già pensavo. I medici mi hanno impiantato sotto la clavicola sinistra un loop recorder cardiaco, vale a dire un registratore continuo dell’attività cardiaca, che consentirà di monitorare eventuali nuovi episodi di tachicardia che dovessero ripresentarsi e quindi di fornire nuovi dati ai sanitari. Non essendoci in ballo rischi importanti avrei potuto continuare senza preoccuparmene troppo, ma ho preferito approfondire la questione in questo periodo, che è l’ideale per risolvere il problema tra una stagione e l’altra, e per essere tutti più sereni”.

In autunno è arrivata l’ufficialità del suo passaggio all’Astana, dopo una vita in casa Ineos Grenadiers: “Nel team inglese ho imparato a conoscere me stesso, come allenarmi e nutrirmi, ma alla Astana sono convinto di poter fare un ulteriore passo in avanti per la mia carriera. Trovo le persone giuste che credono in me, un bell’ambiente in cui respiro tanta fiducia che voglio ripagare. Non vedo l’ora di iniziare ad allenarmi, correre e ottenere risultati fin dalle prime gare”.

Sulla nuova esperienza: “Respiro già aria di famiglia ed è quello che avevo bisogno in questa fase del­la mia carriera. Avverto davvero tanta fiducia nei miei confronti da par­te di tutti i membri del team e questo mi sta gasando parecchio. Non vedo l’ora di dare l’anima per chi ho intorno e mi fa sentire a casa anche se è solo la seconda occasione in cui ci incontriamo. È quasi emozionante parlare in italiano durante le riunioni. Siamo un gruppo forte e coeso, in cui la mentalità prevalente è quella di casa nostra. Anche chi non è italiano di nascita lo è di cultura, come Riabu­shen­ko ed Henao. Mi tro­vo bene e mi diverto, e si sa, che quando ci si diverte tutto viene più facile”.

Gli obiettivi: “Vincere, vincere, vincere. È scontato ma è l’unica cosa che conta, negli albi d’oro resta solo il nome del primo. Poi c’è modo e modo di vivere le corse, a volte non vinci come mi è successo alla Roubaix quest’anno ma lasci il segno ed entri nel cuore dei tifosi”.

Foto: Simone Bonato | Shutterstock.com