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Ciclismo, Domenico Pozzovivo: “2021 sfortunato, fiducia nella Qhubeka. Bennati uomo giusto per la Nazionale”

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Il 2021 ciclistico si è concluso ormai da un po’ di tempo, e tra i protagonisti non abbiamo purtroppo visto Domenico Pozzovivo. Il lucano della Qhubeka-NextHash non è riuscito ad esprimere al meglio il suo talento, arrivando in brutte condizioni al Giro d’Italia e saltando la Vuelta a España.

Pozzovivo è stato intervistato dai colleghi di Spaziociclismo nel podcast Spaziotalk: Il mio 2021 è stato sfortunato. Alcuni incidenti hanno compromesso la stagione. A marzo mi ero operato ad un nervo e avevo faticato a trovare la condizione giusta, compromettendomi la prima parte della stagione. Poi è arrivato l’infortunio alla tibia prima della Vuelta, è stata una mazzata enorme. Alle classiche italiane non sono andato male, non sono arrivato lontano dai primi ed erano passati solo 40 giorni dall’infortunio“.

Il corridore lucano viene poi interpellato sulla condizione della sua squadra, da mesi impelagata in problemi di natura economica e con il futuro ancora incerto: “Sono stato preso dalla riabilitazione, non ci ho pensato fino a fine stagione. Aspettiamo notizie positive da Douglas Ryder, che sta lottando per cercare di portare a casa uno sponsor e assicurare il futuro alla squadra. Lo scorso anno ho creduto in lui e la fiducia è stata ripagata, farò lo stesso quest’anno. Se dovesse andare male cercherò delle occasioni, ma sinceramente preferisco pensarci solo se accadesse il peggio possibile“.

Pozzovivo guarda anche al futuro: “Vorrei continuare a fare classifica, ma posso dare un contributo ai giovani. Se punterò al Giro? Sì, sempre stata la stella polare della mia stagione“. La chiusura è per la nomina di Daniele Bennati come CT della Nazionale: “Non ci ho ancora parlato da quando è stato nominato CT, negli ultimi mesi avevamo scambiato qualche parola. Penso che mi stimi e che possa tenermi in considerazione con condizioni favorevoli. Se è l’uomo giusto per la Nazionale? Sì. Contento per la persona e per la sua esperienza in gruppo, poi in azzurro è sempre stato un uomo chiave. Conosce l’ambiente e come dovrà muoversi per gestirlo“.

Foto: LaPresse