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Ginnastica artistica, Mondiali 2021: tra assenze, conferme, nomi nuovi. Melnikova e Andrade leonine, Murakami illuminante

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I Mondiali 2021 di ginnastica artistica sono stati caratterizzati da alcune assenze di peso, dovute al fatto che la competizione si è svolta a soltanto due mesi di distanza dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Un lasso temporale troppo ristretto, che ha convinto alcuni atleti di punta a restare a casa dopo aver staccato un po’ dagli allenamenti a causa degli sforzi fatti per essere in grandissima forma ai Giochi.

Quanto visto nell’ultima settimana a Kitakyushu (Giappone) è stato comunque di spessore e il livello medio espresso è stato decisamente interessante. Merito di alcuni pesci grossi che hanno regalato grandissime emozioni. Angelina Melnikova si è consacrata definitivamente vincendo il concorso generale individuale, dopo aver trascinato la squadra al titolo olimpico. La russa si è imposta nell’all-around dopo il bronzo a cinque cerchi sul giro completo e al corpo libero.

La giapponese Mai Murakami si è laureata Campionessa del Mondo al quadrato per la seconda volta in carriera, lo ha fatto in lacrime alla sua ultime gara in carriera, di fronte al proprio pubblico e dopo il bronzo olimpico. Se le finali alle parallele e al corpo libero sono state decisamente appetitose, quella alla trave si è trasformata in una roulette di cadute che dovrebbe spingere a farsi qualche domanda su questo attrezzo e magari a rivedere qualcosa a livello di codice: ha vinto la giapponese Urara Ashikawa, unica a non sbagliare in maniera vistosa in un atto conclusivo caratterizzato da ben cinque cadute.

Gli USA non si sono presentati con le loro stelle, ma Leanne Wong e Kayla DiCello (rispettivamente argento e bronzo nell’all-around) hanno comunque dimostrato di tenere bene il campo e di farsi preferire anche alla russa Vladislava Urazova, ancora quarta come ai Giochi e un po’ sottotono nelle singole specialità. La brasiliana Rebeca Andrade è ormai una stella internazionale: Campionessa Olimpica e del Mondo al volteggio, argento iridato alle parallele, argento olimpico nell’all-around. La sudamericana ci è piaciuta, proprio come Melnikova, per la professionalità dimostrata nell’arco dell’intera settimana, anche se è stato un peccato non vederla al corpo libero e quindi fuori dal concorso generale.

La cinese Wei Xiaoyuan ha vinto alle parallele, confermando la bontà di quella scuola sugli staggi. Dell’Italia abbiamo già detto abbondantemente, passiamo al fronte maschile dove le assenze erano un po’ più marcate. Il grande deluso è il giapponese Daiki Hashimoto: il Campione Olimpico nell’all-around e alla sbarra torna a casa con l’argento nel concorso generale per appena 17 millesimi di distacco dalla rivelazione cinese Zhang Boheng, poi è secondo anche alla sbarra dove è esploso il cinese Hu Xuwei che ha firmato la doppietta con le parallele.

La Russia era assente con le sue prime linee, la Cina era priva dei big, anche buona parte dell’Europa non si è presentata al top. Saluti a Kohei Uchimura, Imperatore della Polvere di Magnesio: sei ori mondiali all-around e due titoli olimpici sul giro completo non si dimenticano, l’ultimo ballo è stato commovente. Appuntamento tra dodici mesi a Liverpool: i Mondiali 2022 assegneranno i primi pass per le Olimpiadi di Parigi 2024.

Foto: Lapresse