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Boxe, Mondiali 2021: i convocati dell’Italia ai raggi X. Aziz Abbes Mouhiidine alla guida del contingente azzurro

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La spedizione italiana ai Mondiali AIBA 2021 di Belgrado ha l’obiettivo di rilanciare il settore maschile, che ha subito un duro colpo, più che a Parigi, a Londra un anno fa in termini di qualificazione olimpica. Simone Fiori e Aziz Abbes Mouhiidine, che in terra francese avevano vanamente tentato di salvare il salvabile, si pongono a guida del gruppo azzurro che segue.

Nicola Cordella (48 kg) – 22 anni, è uno dei volti nuovi. A inizio anno ha vinto gli Assoluti ad Avellino, non del 2021 ma, in questo paradossale caso, del 2020 viste le vicissitudini di cui tutto il mondo è a conoscenza. Si è fatto strada tra tutte le categorie Youth e non è escluso un suo futuro nel professionismo.

Federico Serra (51 kg) – Tra i più in forma del recente passato, ha riportato una vittoria di peso al torneo internazionale Talijan in quel di Sarajevo. Semifinale al Boxam, quarti al Bocskai, il sardo, attivo dal 2015, ha la spinta di un’intera regione dietro.

Manuel Cappai (54 kg) – Il ventinovenne storicamente totem dei pesi mosca e mosca leggeri, con diversi bronzi al collo negli anni, è uno dei veterani della spedizione. Due Olimpiadi alle spalle per lui.

Raffaele Di Serio (57 kg) – Negli ultimi tempi si è fatto notare per i quarti di finale ai Mondiali militari, con annesso risultato contestato e oggetto di un ricorso italiano respinto. Oro ai Giochi del Mediterraneo 2018, date le recenti vicende ha più che valide motivazioni per far bene.

Simone Spada (60 kg) – Fa parte del blocco giovane della spedizione, essendo nato il 19 giugno 2000 a Roma. Ha viaggiato parecchio con la squadra nazionale, tra Belfast, dual match con Ungheria e Croazia e Independence Cup in Moldavia.

Gianluigi Malanga (63.5 kg) – Interessante la sua parabola: oltre alla semifinale al torneo internazionale Talijan, a Sarajevo, ha colto la medaglia di bronzo agli Europei Under 22. Particolarità: lo ha fatto in categoria ben superiore, e cioè nei 69 kg. semifinale al Talijan, bronzo EuroU22 (ma nei 69)

Vincenzo Mangiacapre (67 kg) – Tra gli uomini più attesi della spedizione, se non altro per il ricco passato, a 32 anni ha forse una delle ultime occasioni per togliersi delle soddisfazioni. Si tratta, inoltre, di uno degli ultimi con una medaglia iridata, il bronzo di Baku 2011 (cui seguì quello olimpico a Londra un anno dopo).

Francesco Faraoni (71 kg) – Classe ’94, è stato sempre protagonista ai raduni che si sono svolti lungo l’anno, spesso e volentieri ad Assisi. Per lui di recente due buoni combattimenti in Moldavia, all’Independence Cup.

Salvatore Cavallaro (75 kg) – Per lui un risultato interessante, la vittoria nella prima parte dell’anno a Usti Nad Labem, in Repubblica Ceca. Già di una certa esperienza, con i suoi 26 anni, è stato d’argento ai Giochi europei e nel 2019 arrivò fino ai quarti di finale iridati.

Simone Fiori (80 kg) – A tentare vanamente di salvare il bilancio maschile a Parigi c’era anche lui, che però è stato subito sconfitto nella seconda parte del torneo di qualificazione olimpica. Sarà colui che partirà più tardi, il 30 ottobre. Nell’anno ha vinto al Bocskai e al Boxam.

Aziz Abbes Mouhiidine (92 kg) – Arrivato ai quarti del Preolimpico, nella sua versione parigina, è stato sfortunato a trovare il più forte in assoluto, il russo Muslim Gadzhimagomedov, che poi, tanto per cambiare, ha vinto l’argento a Tokyo. Senza dubbio la maggiore delle speranze italiane.

Foto: Florent Lepage (Boxing Road to Tokyo)