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MotoGP, GP Americhe: Marc Marquez ritrova una pista ‘fortino’ ad Austin. Sarà l’uomo da battere ed arbitro del Mondiale

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Sei su sette, pari all’86% circa: è questo il bilancio di Marc Marquez a Austin, in Texas. Sullo spettacolare tracciato americano l’asso nativo di Cervera ha posto con costanza incredibile il proprio sigillo nella classe regina e il fatto che dal 2013 al 2019 solo in una circostanza (l’ultima) non si sia imposto a causa di una caduta la dice lunga.

Una pista difficile, lunga 5.513 metri, composta da 20 curve: 9 a destra e 11 a sinistra. Un tracciato noto per i continui saliscendi. La sequenza di curve veloci tra la 3 e la 6 ricordano molto quella di Silverstone (Maggotts, Becketts e Chapel) e sarà necessario avere un pacchetto prestazionale in ogni aspetto: dalla guidabilità all’accelerazione, senza sottovalutare ovviamente lo stato fisico del pilota.

E’ proprio questo aspetto che alimenta alcuni punti interrogativi relativamente a quel che potrà fare Marquez nel prossimo weekend. Non è un mistero che la sua condizione non sia ottimale e i problemi al braccio sinistro, conseguenza degli sforzi per bilanciare il suo assetto sulla moto non perfetto per le criticità al braccio destro, hanno alimentato alcune ipotesi relativamente a un nuovo intervento chirurgico.

Nonostante però queste problematiche e una Honda non facile da mettere a punto, c’è da credere che l’iberico sarà in lizza per le prime posizioni tenendo conto del suo modo di guidare a Austin diverso dagli altri. Ci si aspetta quindi una replica delle prestazioni già viste al Sachsenring e ad Aragon e il ruolo di arbitro del Mondiale di MotoGP potrebbe calzargli al pennello.

La sfida tra il francese Fabio Quartararo (Yamaha) e Francesco ‘Pecco’ Bagnaia (Ducati) è nella fase calda, visto che negli States si disputerà il quartultimo round iridato. Il margine del transalpino di 48 lunghezze è davvero importante e a Bagnaia servirà un miracolo per essere in grado di conquistare il titolo. ‘Pecco’ però sta vivendo un grande momento di forma e le due vittorie consecutive ad Aragon e a Misano gli hanno dato molta fiducia. Da capire come la M1 e la GP21 si adatteranno alle caratteristiche della pista che, come detto, è particolare ed esigente sotto tutti i punti di vista.

Honda potrebbe tornare in auge con Marc, ma attenzione anche alla Suzuki visto che il pilota capace di interrompere la sequenza vincente di Marquez fu lo spagnolo Alex Rins nel 2019, ricordando che nel 2020 non si è corso negli Stati Uniti per la pandemia Covid-19. Non resta che godersi lo spettacolo e vedremo chi saprà conservare maggior lucidità in un weekend importante.

Foto: MotoGP.com Press

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