Seguici su

Tokyo 2021

Giovanni Malagò sottolinea: “Risultato non inaspettato alle Olimpiadi di Tokyo, contesto il ranking del medagliere”

Pubblicato

il

E’ un Giovanni Malagò ‘ispirato’ quello presente al Forum Ansa su ‘La bella estate’ dello sport azzurro. Il n.1 del Coni è tra quelli che possono manifestare più orgoglio e soddisfazione per i riscontri ottenuti a livello internazionale dal Bel Paese.

In quest’ottica il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha voluto prima di tutto sottolineare la valenza dei risultati alle Olimpiadi di Tokyo, rassegna nella quale la spedizione tricolore ha realizzato il nuovo record di medaglie (40), andando a podio in 19 specialità diverse. Un dato anche questo che mai si era verificato precedentemente.

Quello delle Olimpiadi non è stato un risultato inaspettato. Ho detto che avremmo fatto meglio delle precedenti edizioni e la squadra era la più numerosa di sempre. Ho sempre detto che potevamo vincere una medaglia in tutte le discipline, abbiamo perso in alcuni settori e vinto in altri inaspettati. Alla fine abbiamo strameritato. Io contesto il ranking del medagliere, quando misuri solo l’oro non misuri la forza del Paese“, ha sottolineato Malagò, riferendosi soprattutto al fatto che secondo la considerazione ‘classica’ gli azzurri sono finiti dietro nel menzionato medagliere a Paesi che hanno ottenuto meno piazzamenti nella top-3. Italia che ha chiuso nella graduatoria in decima piazza.

Riflessi che, secondo quanto riferito da Malagò, ci sono stati anche dal punto di vista economico nel nostro Paese a partire dal successo degli Europei della Nazionale di calcio: “Le vittorie sportive hanno inciso anche sul Pil e la crescita dell’economia e il grande merito va al calcio che ha fatto partire questa grande onda, c’è stato un passaggio di testimone fino alle Paralimpiadi“.

E poi un vecchio cavallo di battaglia del n.1 dello sport italiano è quello di una realtà italiana che deve aprirsi a tutte le pratiche e non essere prettamente ‘calciocentrica’: “La rivoluzione culturale dello sport continua, non era mai successo che per pagine pagine e pagine non si era mai parlato di calcio. Questo è un grande merito che vogliamo ci sia riconosciuto. Certo se poi c’è il campionato di calcio è diverso, bisogna essere realistici“.

Foto: LaPresse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *