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Ciclismo

Filippo Ganna il vero erede di Nibali come volto del ciclismo. È lo sportivo italiano n.1

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Filippo Ganna è sempre più il paladino d’oro del ciclismo italiano. Sebbene abbia da poco compiuto 25 anni, non è esagerato considerarlo sin da ora una leggenda, con la consapevolezza che tante nuove pagine di gloria verranno ancora scritte nel medio e lungo periodo. Non abbiamo più corridori da corse a tappe, è innegabile. Ma potersi fregiare di un tale cavallo di razza vale tanto, tantissimo. Dà lustro ad un intero movimento, crea spirito di emulazione, porta entusiasmo e voglia di progredire. Pur con caratteristiche completamente diverse, siamo di fronte al vero erede di Vincenzo Nibali. Per anni il volto del ciclismo nostrano è stato quello del campionissimo siciliano, ora la copertina è passata a questo gigantesco ragazzone piemontese che non smette di esaltarci.

Nello stesso anno Filippo Ganna, esempio straordinario di eclettismo, ha vinto i Mondiali e le Olimpiadi (con il quartetto su pista): il bottino sarebbe stato ancor più lusinghiero se il percorso della cronometro a cinque cerchi fosse stato più adatto agli specialisti così come quella odierna. Inoltre se Marcell Jacobs non avesse vinto l’oro nei 100 metri, il più ambito e prestigioso delle Olimpiadi, la palma di sportivo italiano del 2021 sarebbe spettata di diritto al nativo di Verbania, anche se in questo caso si entra nel merito di giudizi soggettivi, che possono variare da persona a persona.

Esiste però una grande differenza tra Jacobs e Ganna. L’uomo più veloce del mondo è esploso quest’anno e dovrà iniziare ora il complicato percorso verso la riconferma. Il bi-campione iridato della cronometro, al contrario, si mantiene su livelli eccelsi da oltre un lustro. Una costanza di rendimento non solo da fuoriclasse, ma addirittura da monumento dello sport italiano, paragonabile ad un Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Felice Gimondi, per restare nell’ambito del ciclismo, ma anche a pilastri come Alberto Tomba, Armin Zoggeler, Pietro Mennea e così via. Un vincitore seriale che ha già varcato le porte del mito. Oggi Filippo Ganna, per costanza nel tempo ed una bacheca già zeppa di trionfi, va considerato in assoluto lo sportivo italiano n.1 del momento, palma che nel passato recente era toccata al nuotatore Gregorio Paltrinieri.

D’altronde il palmares del piemontese fa spavento, considerando la giovane età: 4 ori ai Mondiali nell’inseguimento individuale, due titoli europei (uno individuale ed uno a squadre) su pista, 2 maglie iridate nella cronometro su strada, un oro olimpico con il quartetto a Tokyo 2020. E tra un mese andrà a caccia di un nuovo bersaglio dorato nella rassegna iridata su pista…

Filippo Ganna è il volto del ciclismo italiano, con tante sfide ancora da esplorare: dal Record dell’Ora alle Classiche del Nord (su tutte la Parigi-Roubaix), fino al sogno di poter ambire un giorno anche al Mondiale su strada in linea, magari alla soglia dei 30 anni. Non chiediamogli però di snaturarsi. Pensare di cambiare radicalmente registro e trasformarsi in un uomo da grandi giri rappresenterebbe un vero salto nel buio, con il rischio concreto non solo di non raggiungere i risultati sperati, ma anche di perdere il vantaggio tecnico acquisito nelle specialità dove è attualmente dominante. È bene ribadire che Filippo Ganna non è Nibali. Parliamo di due pietre preziose diverse, un diamante ed uno smeraldo, ma con il comune denominatore delle vittorie che tingono gli affreschi della storia e continuano a rendere il ciclismo così popolare nel Bel Paese.

Foto: Lapresse

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