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Formula 1

F1, Mattia Binotto: “La Ferrari tornerà a vincere, siamo come l’Italia di Mancini”

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La Ferrari si presenta al GP d’Italia 2021, tappa del Mondiale F1 che va in scena questo weekend sul circuito di Monza. Il tracciato brianzolo non è particolarmente congeniale alle attuali caratteristiche della vettura, ma si spera comunque di ottenere un risultato discreto di fronte al proprio pubblico. Ormai l’attenzione della Scuderia di Maranello è rivolta al 2022, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento e si spera che la Rossa possa tornare a battagliare per le vittorie. Le ultime due stagioni sono state particolarmente avare di risultati, l’auspicio è che si possa tornare a sorridere nell’immediato futuro.

Alla secca domanda su quando la Ferrari tornerà a vincere, il team principal Mattia Binotto risponde con una serie di paragoni in un’intervista concessa a La Repubblica: “La nostra è una squadra giovane che ormai si è fatta le ossa. Stiamo lavorando e miglioriamo. Ci sono tanti elementi per far sì che il 2022 sia ancora un anno di progresso per noi. Vogliamo essere più veloci per tornare in alto. Non saremo la sorpresa alla Marcell Jacobs, perché siamo un team che ha dimostrato di avere un certo valore, nel 2017 e 2018 lottavamo per il titolo. Forse siamo più la Scuderia infortunata alla Gianmarco Tamberi, che dopo un 2020 terribile vuole tornare in alto. Di certo siamo come l’Italia di Roberto Mancini, un tecnico che fonda le sue squadre sul concetto dell’armonia del gruppo, l’intesa, valorizzando le singole persone. Siamo parte dello sport che unisce il paese, che vuole ripartire anche dopo la pandemia e tornare presto a delle vittorie, sono sicuro che prima o poi ci arriveremo“.

Il 51enne ha poi proseguito: “In F1 non esiste la bacchetta magica, si costruiscono le vittorie o i cicli col tempo e con pazienza, lavorando sulle persone, sulle risorse, sui processi. Guardando agli ultimi 30 anni, penso a Williams, McLaren, Red Bull, Mercedes e anche noi, i cicli sono sempre stati caratterizzati da squadre che hanno avuto la forza e la calma di costruire le fondamenta necessarie. Spesso è capitato con dei cambi regolamentari significativi. Noi cresciamo passo dopo passo e per me, ripeto, è anche una questione di cultura, di identità, di persone. Non l’abbiamo mai pubblicizzato, ma in questi ultimi tre anni abbiamo assunto 30 persone da altri team. Siamo di fronte ad altre squadre tutte molto forti, come la Mercedes e la Red Bull, ma non mi sento da meno“.

Il numero 1 del Cavallino Rampante si sofferma sullo stato di avanzamento dei lavori per il 2022: “Molto avanzato, anche perché ci sono delle esigenze produttive, è il momento di iniziare a costruire e produrre il telaio per averlo pronto per dicembre, così come il cambio e le sospensioni. Il concetto vettura è insomma già stato scelto. Stiamo ancora lavorando sulle forme esterne, l’aerodinamica, gli alettoni, la carrozzeria ma anche sulla power unit, anche qui l’architettura è fissa ma adesso si tratta di sviluppare gli ultimi dettagli di prestazione e affidabilità, per gennaio dovrà essere completato“.

E c’è anche una grossissima novità, “innovativa” secondo Binotto: “Un motore completamente diverso e nuovo che per noi rappresenta una forte discontinuità di progetto. Devo dire anche con scelte coraggiose visto che nei prossimi anni la power unit sarà congelata. Per noi rappresenta il miglior prodotto che eravamo in grado di sviluppare. Abbiamo cambiato la parte meccanica del motore, ma anche di combustione turbo e ibrida di cui stiamo anticipando l’evoluzione nel 2021. Rispetto al passato, è un progetto rivisto significativamente su tutti i fronti. Peraltro l’anno prossimo avremo una benzina col 10% di etanolo per iniziare un percorso di benzine sempre più sostenibili. Insomma, non sappiamo cosa stiano facendo gli altri, ma noi ci stiamo allenando bene. La partita dirà chi ha fatto meglio“.

Foto: Florent Gooden – LPS

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