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US Open 2021, Novak Djokovic e il suo unico punto debole nello Slam a New York

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Il conto alla rovescia sta per scadere e gli US Open sono ormai prossimi a cominciare. Dal 30 agosto l’ultimo Slam del tennis avrà inizio e la domanda è: chi potrà battere il n.1 del mondo Novak Djokovic?

Quesito di sicura pertinenza perché il serbo viene da un 2021 eccezionale come rendimento nei Major: percorso netto per Nole con vittorie agli Australian Open, al Roland Garros e a Wimbledon. In buona sostanza, quando si è trattato di affrontare match al meglio dei cinque set c’è stato poco da fare. Ne sanno qualcosa Stefanos Tsitsipas e Lorenzo Musetti a Parigi.

Tuttavia, se si va ad analizzare il percorso agonistico di questa stagione si potrebbe intravedere un punto debole in chi in apparenza è invulnerabile. Il bilancio di 38 vittorie e 5 sconfitte e di 21-0 negli Slam descrivono una situazione lontana da quanto si dice, ma dando uno sguardo a quei cinque ko si arriva a credere che Djokovic debba fare attenzione. Ci si riferisce al torneo olimpico di Tokyo, manifestazione che il balcanico avrebbe voluto vincere, avendo ottenuto nella sua esperienza solo un bronzo a Pechino nel 2008. Le due sconfitte rimediate contro Sascha Zverev e Pablo Carreno Busta, quindi, cosa hanno evidenziato?

Probabilmente, il caldo è un fattore che qualche problemino a Nole l’ha dato. Si è giocato con temperature asfissianti ai Giochi e il calo fisico e mentale del n.1 del mondo è stato palpabile in quella sede. Siccome si preannuncia un clima difficile da questo punto di vista negli States, forse il vero nemico per Djokovic è proprio il gran caldo.

A essersi espresso in questi termini è stato Tim Henman, ex giocatore e attuale commentatore su Eurosport, ritenendo che il solo punto interrogativo per il n.1 ATP dipenda da questo fattore. Anche John McEnroe ha manifestato un pensiero simile. Tuttavia, addetti ai lavori e non sono concordi sul ritenere il Grande Slam del serbo probabile, ma non così certo come potrebbe sembrare.

Foto: LaPresse

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