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Marcell Jacobs, il trionfo olimpico e l’aiuto di Optojump: cos’è il sistema tecnologico che legge gli appoggi?

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Marcell Jacobs rimarrà per sempre nella leggenda dello sport italiano. Il Campione Olimpico dei 100 metri è già entrato di diritto nell’immaginario collettivo, è un vero e proprio idolo in Italia e sarà a lungo il volto simbolo della nostra atletica leggera. Il velocista bresciano ha conquistato la medaglia d’oro a cinque cerchi nella gara simbolo dei Giochi, quella ritenuta più prestigiosa e indubbiamente la più seguita a livello globale.

Il 26enne si è inventato un’autentica magia a Tokyo, dominando la prova e demolendo di sei centesimi il precedente record europeo (9.80). Uno show di rara bellezza confezionato dall’azzurro, capace di superarsi con grandissima brillantezza, dopo un miglioramento costante e un’esplosione strepitosa arrivata in primavera quando è sceso per la prima volta sotto i dieci secondi (9.95 del record italiano) e si è confermato su eccellenti livelli.

Dietro al successo di Marcell Jacobs c’è anche “optojump”, uno strumento tecnologico ideato dalla Microgate, un’azienda di Bolzano. Federico Gori, il responsabile di ricerca e sviluppo, ha spiegato in cosa consistente in un’intervista concessa a Tuttosport: “Si tratta di un sistema di rilevamento ottico composto da una barra trasmittente e una ricevente. Ciascuna di esse contiene 96 led che su una frequenza di luce infrarossa comunicano con altrettanti led sulla barra opposta. Il sistema rileva le interruzioni nella comunicazione tra le barre, generate dal movimento dell’atleta e ne calcola la durata e la posizione. Questo permette la misurazione, con una precisione di un millesimo di secondo, dei tempi di contatto e di volo e, con una risoluzione spaziale di un centimetro, della posizione dei led interrotti“. I dati vengono usati in allenamento: “Attraverso un software l’allenatore può visualizzare tutte le informazioni in tempo reale, potendo analizzarle e così dare indicazioni precise all’atleta già nel corso dell’allenamento“.

Per Marcell Jacobs è stato “integrato optojump all’interno della gabbia di supervelocità, modificando il software (si tratta dello scudo aerodinamico dentro al quale l’atleta è solito correre, ndr.)“. Si tratta dunque di uno strumento che permette di migliorare notevolmente gli appoggi e, come evidenzia Paolo Camossi (allenatore del Campione Olimpico), “in una gara come i 100 metri, che termina dopo 45 appoggi, vince chi non ne sbaglia neppure uno“.

Foto: Lapresse

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