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Basket femminile: Laura “Chicca” Macchi si ritira a pochi giorni di distanza da Simona Ballardini

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Quasi come a chiamarsi l’una con l’altra, a pochi giorni di distanza due delle colonne che hanno risollevato il basket femminile italiano dagli anni bui si sono ritirati. Pochi giorni fa è stata la volta di Simona Ballardini, che dopo aver ridato a Faenza la Serie A1 ora resterà con ruoli dirigenziali nella società. Oggi è la volta di Laura Macchi, per tutti Chicca, tra le più grandi leggende mai viste su un parquet, in grado ancora di dominare le partite ben oltre i 35 anni.

Una lettera aperta, pubblicata dal sito della FIP, è quella che offre al mondo cestistico tricolore i ringraziamenti di una delle più vincenti degli ultimi vent’anni in Italia. Pool Comense, Ribera, Schio, Napoli e poi Venezia: queste le cinque tappe della sua carriera in Italia, con una puntata anche in WNBA alle Los Angeles Sparks. Con lei, voluta fortemente da Michael Cooper (non esattamente uno qualsiasi) andò anche Raffaella Masciadri, compagna di squadra per una vita. Di seguito il testo integrale della lettera, pubblicata anche sui social della giocatrice classe ’79 di Varese:

Tutti sognano il finale perfetto. L’ultima apparizione sul parquet, magari con una vittoria importante e avvolti dall’entusiasmo di tante persone. Se non ci fosse stata una pandemia chissà.. Si dice che la bellezza di un viaggio non è il punto di arrivo ma il viaggio stesso. Bene, per me è stato così. E ne sarò grata per sempre. Perché il mio viaggio è stato magnifico. Nel bene e nel male, sempre vissuto a perdifiato.

E quindi ci siamo.

Ci tenevo a ringraziare tutti, dopo 30 anni esatti di basket, da chi mi ha introdotto al basket, perché nascere a Varese e non giocarci è un sacrilegio, a chi ha gioito con me fino all’ultimo giorno della mia carriera. Oggi esco dal campo in punta di piedi, esattamente come ci sono entrata… ma nel mezzo c’è stato un uragano. Vittorie, sconfitte, delusione ed esaltazioni. Città, paesi, continenti, Aerei, treni, bus, hotel.

È stato un onore condividere questi magici anni con ogni persona che con me ha percorso anche un piccolo tratto di questa strada. Il basket mi ha dato tanto, mi ha fatto diventare una donna. Mi ha fatto incontrare una persona meravigliosa con la quale condivido la vita. E grazie alla mia famiglia, che c’è sempre stata. Sempre. Incondizionatamente.

E a te papà Giorgio, il ringraziamento più grande. Sei stato le mie gambe e la mia testa quando credevo di non farcela. Il mio faro quando mi perdevo, il mio bastone quando mi montavo la testa. Il tuo fischio sugli spalti era la mia sveglia. Spero di averti reso orgoglioso.

Buon Basket a tutti.
Ad maiora.
Laura Macchi

Per lei in Nazionale 113 partite e 1387 punti, oltre a tre edizioni degli Europei disputate. Con i club nove volte vittoria dello scudetto, otto della Coppa Italia e undici della Supercoppa Italiana. A tutto ciò si aggiunge un’EuroCup con Schio nel 2008. Ma i numeri, per le grandi, non sono sufficienti. Non bastano per spiegare l’aura di inafferrabilità di Chicca Macchi, non bastano per ricordare la passione di Simona Ballardini, non bastano per dimenticare che anche la terza delle colonne della riscossa, Raffaella Masciadri, faceva vedere stile puro in campo fino a un paio di stagioni fa. Poi è arrivata Giorgia Sottana, poi Cecilia Zandalasini. Ma l’inizio l’hanno costruito loro, in quel momento buio nei primi Anni 2000 in cui gli Europei sembravano sempre un miraggio dopo i fasti degli Anni ’90.

Credit: Ciamillo

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