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Atletica, Mondiali U20, domenica 22 agosto. 4×400 femminile azzurra di bronzo! Quarti posti per Ghergo e 4×100 maschile

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Arriva proprio in chiusura la seconda medaglia per l’Italia ai Mondiali Under 20 di Nairobi che si sono chiusi nel pomeriggio all’insegna dei trionfi africani e svedesi. A conquistarla è la 4×400 femminile che non partiva tra le grandi favorite della specialità ma che ha beneficiato di una grande prestazione di tutte e quattro le componenti, Alessandra Iezzi, Federica Pansini, Angelica Ghergo e Alexandra Almici. Splendida la prova in particolare di Ghergo che tre ore prima aveva disputato ad altissimo livello la finale dei 400 ostacoli ed ha offerto comunque una prova solidissima anche in staffetta. Le azzurre hanno chiuso con il tempo di 3’37”18, tenendosi nettamente alle spalle Nazionali del calibro di Repubblica Ceca e Sudafrica. L’oro è andato alla Nigeria con Oke, Uko, Onojuvwevwo e Ofili dominando con 3’31”46, mentre l’argento lo ha conquistato Giamaica con 3’36”57.

Grande prestazione anche individuale dell’azzurra Angelica Ghergo nella finale dei 400 ostacoli che si chiude con un miglioramento sensibile nel personale ed un quarto posto che lascia poco spazio ai rimpianti, visto che per salire sul podio l’azzurra avrebbe dovuto tirare giù poco meno di mezzo secondo. Ghergo ha fatto il massimo, restando bene in gara dall’inizio alla fine del giro di pista e cedendo qualcosa inevitabilmente nel finale ma ritoccando sensibilmente il personale con il tempo di 57”69. Vittoria a sorpresa con grande rimonta nel finale per la finlandese Heidi Salminen con 56”94. Argento con qualche rimpianto per la francese Ludivine Aubert, che ha chiuso comunque con il personale a 57”16, bronzo per la canadese Savannah Sutherland con 57”27.

Un po’ di rammarico c’è, invece, per il secondo quarto posto azzurro di giornata, quello della 4×100 maschile composta da Ulisse, Melluzzo, Cappelletti e Simonelli. Due i motivi di rimpianto: l’assenza di un atleta in grado di migliorare la performance della squadra italiana come Guglielmi, che si è infortunato prima della partenza dei 200 e un cambio sbagliato tra Melluzzo e Cappelletti, partito troppo presto e costretto a rallentare per ricevere il testimone, che probabilmente è costato il podio agli azzurri, i quali hanno chiuso con il tempo di 39”28 che è comunque il record italiano Under 20. L’oro è andato al Sudafrica con Xothyeni, Dambile, Moleyane e Richardson in 38”51, argento per la Giamaica con 38”61 e bronzo per la Polonia che ha fatto segnare il nuovo record europeo con 38”90.

Squalificata, invece, la staffetta 4×100 femminile italiana (Bertello, Visentin, Iezzi, Battistella) per un cambio effettuato fuori dalla zona delimitata per il passaggio del testimone, tra Bertello e Visentin, che aveva chiuso la finale al settimo posto. L’oro va alla Giamaica (Cole, Tin. Clayton, Hill, Tia Clayton) con il nuovo record mondiale Under 20 della specialità 42”94. Argento per la Namibia che ha chiuso in 43”76, nuovo record nazionale di categoria e bronzo per la Nigeria con 43”90.

Delusione anche per la gara della 4×400 maschile azzurra (Grendene, Bonniti, Pernici, Benati) che non è riuscita a ripetere l’exploit della staffetta che seppe trionfare nell’ultima edizione dei Mondiali Under 20. Gli azzurri sono rimasti tutti al di sotto delle loro potenzialità, con Benati che ha pagato dazio alla stanchezza e non ha fatto la differenza, ed hanno chiuso ottavi in 3’12″26. L’oro è andato come da pronostico al Botswana che, con Kebinatshipi, Pesela, Masede, Majama, ha fatto segnare il tempo di 3’05″22. Argento per la Giamaica con 3’05″76 e bronzo per il Kenya con 3’05″94.

Nell’alto finisce troppo presto la finale delle due azzurre, che avevano le potenzialità per giocarsi qualcosa di importante ma, in particolare Pieroni, non sono riuscite ad avvicinare il personale che avrebbe anche permesso di salire sul podio. Sia Idea Pieroni (personale di 1.90), nona, sia Rebecca Mihalescul, undicesima, sono state respinte dalla misura di 1.84. La vittoria è andata alla russa Natalya Spiridonova che ha scavalcato 1.91, poi la svizzera Marithe Therese Engondo che aveva superato 1.89 al primo tentativo ma poi ha fallito le prove alle misure superiori. Terzo gradino del podio per la cipriota Styliana Ioannidou con la misura di 1.87.

Quella che poteva essere la giornata perfetta svedese si trasforma in un mezzo disastro per la squalifica di Oskar Edlund che aveva piazzato lo sprint vincente nei 400 ostacoli. Invasione di corsia per lo scandinavo che dunque viene escluso e la vittoria va al turco Berke Akcam con il tempo di 49”28 che è record nazionale Under 20. Argento per il russo Denis Novoseltsev e bronzo per il giamaicano Archer con 49”78.

La Svezia si è rifatta in fretta prendendosi comunque due ori: prima quello atteso, nel salto triplo, con il campione europeo Gabriel Wallmark con 16.43, nuovo record personale e nazionale. Distante l’argento, il giamaicano Jaydon Hibbert che si è procurato anche un infortunio nell’ultimo salto ma prima aveva fatto in tempo a saltare 16.05. Bronzo per la Francia con Simon Gore, con 15.85. Poi quello in campo femminile, altrettanto atteso, ma sofferto, di Maja Askag, che doppia il trionfo del triplo con quello nel salto in lungo: 6.60 per la vittoria (una misura ampiamente alla portata della rappresentante azzurra assente Larissa Iapichino). Argento per l’indiana Singh che ha fatto sudare la rivale svedese saltando 6.59, bronzo per la ucraina Horielova con 6.50.

Solito festival africano, ma sarebbe meglio dire keniano, nelle tante gare di mezzofondo in programma nella giornata di chiusura. Negli 800 maschili prestazione di altissimo spessore del padrone di casa Emmanuel Wanyonyi, omonimo dell’oro nei 10 km di marcia, che ha trionfato con il crono di 1’43”76, nuovo record dei campionati che resisteva da quasi 30 anni. Argento per l’algerino Gouaned con il record nazionale Under 20 a 1’44”45. Bronzo ancora per il Kenya con Kibet con 1’44”88.

Nei 3000 siepi uomini tradizione rispettata grazie al keniano Amos Serem che ha chiuso con un simpatico show nell’ultimo rettilineo, vissuto da dominatore, chiudendo con il tempo di 8’30”72. Argento per l’Etiopia con Tadese Takele, secondo in 8’33”15 e bronzo per il keniano Koech in 8’34”79. Nei 1500 femminili il Kenya ha completato il gran finale sulla pista di casa grazie a Purity Chepkirui, grande sorpresa di giornata con una seconda parte molto coraggiosa che ha messo alla frusta la super favorita etiope Diribe Welteji che non ha trovato le forze nel rettilineo finale per superare la rivale. Vittoria per la keniana in 4’16”07, argento per l’etiope in 4’16”39, bronzo per l’altra keniana, Winnie Jemutai, in 4’18”99.

L’Etiopia si è in parte rifatta nei 5000 femminili con una splendida doppietta firmata da Mizan Alem che è andata via in progressione, staccando la compagna di squadra all’ultimo giro e chiudendo in 16’05”62, e da Melknat Wudu, argento in 16’13”16. Bronzo per l’ugandese Prisca Chesang in 16’21”68. Niente podio qui per le padrone di casa.

Trionfo lituano nel lancio del disco maschile con il figlio d’arte Mykolas Alekna a cui è bastato il primo lancio a 69.81 per mettere in fila tutti gli avversari. In particolare il giamaicano Ralford Mullings, argento con 66.68, poi bronzo per il bielorusso Raman Khartanovich con 62.19.

Foto: Fidal Colombo

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