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Tennis, Novak Djokovic: “Mi considero il migliore, ma è difficile paragonare epoche diverse. Tokyo? Devo pensarci…”

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Novak Djokovic continua ad aggiornare il suo personale libro dei record e raggiunge Roger Federer e Rafael Nadal a quota 20 titoli Slam in carriera, dopo aver vinto Wimbledon 2021. Il tennista serbo si è imposto nell’atto conclusivo sull’italiano Matteo Berrettini per 6-7 6-4 6-4 6-3, trionfando per la sesta volta ai Championships e restando in corsa per il Grande Slam stagionale in vista degli US Open.

Mi sono sentito un po’ più nervoso del solito all’inizio del match, soprattutto nel primo set. Quando il set è finito mi sono sentito sollevato: ovviamente non ero contento di averlo perso, ma comunque sentivo il bisogno di ripartire per colpire più liberamente e giocare come voglio, cosa che in effetti è successa ad inizio secondo, quando mi sono portato rapidamente sul 4-0. A quel punto ho avvertito che l’inerzia stava cambiando e mi sono sentito più a mio agio”, ha dichiarato Nole in conferenza stampa dopo la partita di ieri.

“Nel terzo set ci sono stati dei game equilibrati, ero avanti di un break ma lui ha avuto delle opportunità per pareggiare. Se escludiamo quel frangente, però, sento di essere stato in controllo del match dall’inizio del secondo parziale. Lui ha grande potenza con il servizio e con il dritto, e affrontare un big server di questo tipo sull’erba è sempre una sfida, perché non è semplice mettere in campo la risposta; nello scambio ho sempre sentito di avere maggiori possibilità di fare il punto, come effettivamente è successo. In alcuni momenti sono rimasto troppo sulla difensiva, alcune mie seconde erano un po’ lente, ma ancora, probabilmente ero nervoso per la portata storica dell’incontro”, ha spiegato Djokovic.

Mi considero il migliore e credo di essere il migliore, altrimenti non potrei parlare con fiducia di fare la storia e vincere Slam. Che poi sia il più grande di sempre è materia di dibattito per gli altri, è difficile paragonare epoche diverse; è cambiato tutto, racchette, tecnologia, palline, campi. Le condizioni sono del tutto differenti, quindi non è possibile paragonarci ai tennisti di 50 anni fa. Di sicuro sono onorato di far parte del dibattito sui più grandi”, ha proseguito il n.1 al mondo.

A proposito degli imminenti Giochi Olimpici di Tokyo, Djokovic potrebbe rivalutare l’ipotesi di rinunciare all’appuntamento a cinque cerchi dopo la notizia delle porte chiuse: “Questa è stata una brutta notizia, l’ho saputo uno o due giorni fa, mi hanno detto che ci saranno anche diverse restrizioni nel Villaggio Olimpico: forse non potremo vedere le gare degli altri atleti, e non potrò portare il mio incordatore, che è una parte importante del team. Devo pensarci, il piano era di andare alle Olimpiadi ma ora è 50/50“.

Foto: Lapresse

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