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Italia-Serbia 102-95, Pagelle Preolimpico basket: Polonara MVP, Mannion gioca da leader

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L’Italbasket ha fatto una vera e propria impresa andando a strappare il pass per le Olimpiadi di Tokyo in casa della Serbia. Nell’odierna finalissima del preolimpico di Belgrado, gli azzurri hanno letteralmente surclassato Teodosic e compagni. I ragazzi di Meo Sacchetti hanno dominato il match e hanno trionfato segnando la bellezza di 102 punti. Di seguito andiamo a dare i voti ai protagonisti della partita con le nostre pagelle.

ITALIA

SIMONE FONTECCHIO VOTO 9,5: 21 punti, 8 rimbalzi e il 50% dal campo. Gioca più di tutti ed è letteralmente ovunque. Corona un Preolimpico da protagonista con una partita strepitosa nella serata più importante.

NICO MANNION VOTO 9: una partita da leader, con 24 punti e canestri pesanti per il giovanissimo dei Golden State Warriors. Ha giocato un Preolimpico fantastico e l’impressione è che abbiamo solamente grattato la superficie.

NICOLO’ MELLI VOTO 6: non la sua miglior partita, ma in difesa dà un contributo degno di nota ed in attacco segna una bomba importante quando l’Italia scappa via.

RICCARDO MORASCHINI S.V.: gioca solo tre minuti, non è giudicabile.

ACHILLE POLONARA VOTO 10: 22 punti, 12 rimbalzi, sei triple segnate su otto tentate. Semplicemente dominante, ha giocato da stella e merita il titolo di MVP del match.

STEFANO TONUT VOTO 7: partita silenziosa, ma di sostanza. Segna 15 punti, pur non tirando benissimo, e dà il suo apporto in ambedue le metà campo.

ALESSANDRO PAJOLA VOTO 8: difende, smazza assist e segna anche, cosa chiedere di più? Dopo aver giocato dei grandi play-off, si conferma un giocatore in crescita verticale anche stasera.

GIAMPAOLO RICCI VOTO 6: gioca appena cinque minuti nei quali, però, non sfigura.

AMEDEO TESSITORI 6,5: chiamato a sostituire Melli, con problemi di falli, dà un ottimo apporto alla causa, giocando una partita solida in difesa.

MICHELE VITALI 5,5: il meno positivo, oggi, tra gli azzurri.

COACH MEO SACCHETTI VOTO 10: prepara la partita in modo strepitoso, colpisce la Serbia nei suoi punti deboli e cavalca gli uomini giusti, rinunciando anche ad uno come Melli per dare spazio a chi era più in palla. Meo Sacchetti ha confezionato un capolavoro.

SERBIA

DANILO ANDJUSIC VOTO 9: mentre gran parte dei suoi compagni gioca malissimo, lui si rende protagonista di una serata strepitosa. Segna sette triple e conclude la partita da miglior marcatore con 27 punti. Semplicemente immarcabile.

ALEKSA AVRAMOVIC VOTO 5: gioca ventidue minuti senza sussulti. Non è uno dei peggiori, ma dà veramente poco alla causa dei serbi.

OGNJEN DOBRIC VOTO 6,5: in attacco, con i suoi 17 punti, è uno dei più positivi. In difesa, però, fa fatica.

NIKOLA KALINIC VOTO 7: dà una dimensione difensiva diversa ai suoi e si rende utile anche come facilitatore. Il suo +/- di 20 risulta essere un dato assai singolare, se pensiamo che la Serbia ha perso nettamente questa partita.

MILOS TEODOSIC VOTO 4,5: segna un tiro su otto tentati e sbaglia sei triple su sei. Non è Teodosic che conosciamo e gioca una delle peggiori partite della sua carriera. Gran parte del merito, però, va alla difesa azzurra, che lo ha messo in gabbia.

NEMANJA BJELICA VOTO 4: le sue qualità di point forward sono poco utili in questa Serbia e gli viene chiesto di recitare un ruolo che non è il suo, quello di scorer. Segna appena due tiri sui nove tentati e soffre tantissimo in difesa. Forse è, in assoluto, il peggiore dei suoi.

BOBAN MARJANOVIC VOTO 4: quello che ti dà in attacco, te lo toglie in difesa. La Serbia con lui in campo collassa e Kokoskov è costretto a fargli vedere gli ultimi due quarti dalla panca.

FILIP PETRUSEV VOTO 8,5: quando è in campo gioca in modo a dir poco fantastico. Segna 22 punti con 7 tiri e riesce a guadagnarsi ben 12 liberi. Viene da chiedersi come mai abbia giocato solamente ventiquattro minuti.

VASILJE MICIC VOTO 4,5: non è al top e si vede. In attacco riesce a fare il suo, ma in difesa è come non averlo.

COACH IGOR KOKOSKOV VOTO 4: sbaglia totalmente il piano partita, soprattutto a livello difensivo, ove concede le triple all’Italia, gestisce male le rotazioni e capisce troppo tardi quali siano i giocatori da cavalcare. Un disastro.

Credit: Ciamillo

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