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Ginnastica, Olimpiadi Tokyo: Sunisa Lee conquista lo scettro all-around. Andrade spreca nel finale, Melnikova di bronzo

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Sunisa Lee si impossessa dello scettro della ginnastica artistica femminile, lasciato vacante da Simone Biles. La dominatrice indiscussa della Polvere di Magnesio non ha disputato la finale all-around delle Olimpiadi di Tokyo 2021 a causa di criticità mentali che le impediscono di essere al meglio e allora si è aperta una vera e propria bagarre all’Ariake Gymnastics Centre. A spuntarla, al termine di una gara equilibrata, avvincente, appassionante e tecnicamente molto valida, è stata la statunitense col punteggio di 57.433.

La 18enne si laurea Campionessa Olimpica nel concorso generale individuale con pieno merito. Il titolo a cinque cerchi sul giro completato finisce negli USA per la quinta volta consecutiva dopo Carly Patterson (Atene 2004), Nastia Liukin (Pechino 2008), Gabby Douglas (Londra 2012) e Simone Biles (Rio 2016). La ragazza del Minnesota, che in carriera vanta il titolo mondiale con la squadra e l’argento iridato al corpo libero sempre nel 2019, ha battagliato spalla a spalla con altre tre ragazze, all’arrivo racchiuse in poco più di quattro decimi, a dimostrazione di quanto, Biles esclusa, il livello sia omogeneo.

Sunisa Lee aveva incominciato la gara col doppio avvitamento al volteggio (14.600) e si era subito trovata costretta a inseguire la scatenata brasiliana Rebeca Andrade, autrice di un magistrale Cheng (15.300). Alle parallele, dove è specialista assoluta, timbra un roboante 15.300 e recupera sei decimi secchi sulla rivale (14.666, la sudamericana si era superata tecnicamente), operando poi il sorpasso alla trave (13.833 contro 13.666). La 18enne non è impeccabile al quadrato e presta il fianco al possibile controsorpasso risolutore di Rebeca Andrade, la quale esce però due volte di pedana e dice addio ai sogni di gloria per appena 135 millesimi (57.298).

La verdeoro è andata ben oltre le più rosee aspettative, ma aveva l’occasione della vita e non è riuscita a concretizzarla. A completare il podio è stata la russa Angelina Melnikova, emblema di linearità e concretezza: 57.199 per la ribattezza Miss Ginnastica, a cui è mancata il corpo libero dei giorni migliori (13.966) per poter ambire a qualcosa di più. A seguire l’altra russa Vladislava Urazova col totale di 56.966 (14.500 col dty, 14.866 sugli staggi e 14.200 di lusso alla trave, ma 13.400 al corpo libero) e la rimontante giapponese Mai Murakami (56.032). In top-8 anche la belga Nina Derwael (55.965 per la Campionessa del Mondo alle parallele), la deludente cinese Xijing Tang (54.498, caduta alla trave e lacunosa al quadrato), la statunitense Jade Carey (54.199 per la sostituta Simone Biles, paga la caduta alla trave che l’ha frenata a 11.533). Troppi errori invece per la britannica Jessica Gadirova (decima, 53.965) e la francese Melanie De Jesus Dos Santos (undicesima, 53.698), alla vigilia decisamente accreditate.

In pedana anche due italiane. Martina Maggio 19ma (52.565: 14.033 al volteggio, 12.466 alle parallele, 13.066 alla trave, 13.000 al corpo libero), Alice D’Amato 20ma (51.899: 14.300, 13.000, 11.633, 12.966). La brianzola paga un’oscillazione a vuoto sugli staggi, la genovese è caduta sui 10 cm. Le azzurre sono state comunque brave a portare a termine la gara dopo un turno di qualifica e il quarto posto nella gara a squadre.

Foto: Lapresse

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