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Ginnastica, Olimpiadi Tokyo: chi sale e chi scende. Promosse e bocciate delle qualifiche. E nelle finali…

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Si sono disputate le qualifiche di ginnastica artistica femminile alle Olimpiadi di Tokyo 2021. Diamo uno sguardo a come si sono comportate le ginnaste di punta, il borsino del turno preliminare, chi sale e chi scende.

QUALIFICHE OLIMPIADI GINNASTICA: CHI SALE E CHI SCENDE

SIMONE BILES. Si qualifica a tutte le finali, ma non domina come tutti si aspettavano. Commette qualche errore di troppo, non incanta al corpo libero e nel concorso generale è ben lontana dal muro dei 60 punti. Troppa pressione? Deve ritrovarsi per le finali se vuole davvero puntare alle cinque medaglie d’oro.

VANESSA FERRARI. Prima al corpo libero. La bresciana incanta sulle note di “Con te partirò”, si lascia alle spalle anche Simone Biles e ora sogna in grande: la medaglia è possibile, infinita a 30 anni.

SUNISA LEE. Incantevole alle parallele asimmetriche, dove fa capire di avere il piglio per qualcosa di importante. Nell’all-around dimostra di poter tenere testa alla Biles, se quest’ultima è fallosa (com’era successo anche ai Trials). Si prospettano delle grandi finali.

REBECA ANDRADE. Che la brasiliana fosse forte era ben noto a tutti, ma che dopo tre operazioni al crociato si presentasse ai Giochi e facesse la differenza ai Giochi era arduo prevederlo. Seconda nell’all-around, in finale al volteggio e al corpo libero.

VIKTORIIA LISTUNOVA. La grandissima delusa del turno preliminare. Rimane fuori dalle finali all-around e parallele per colpa della regola dei passaporti, stacca il biglietto per quella al quadrato ma non può essere soddisfatta. La Campionessa d’Europa sul giro completo non può ritenersi soddisfatta.

ANGELINA MELNIKOVA. Miss Ginnastica fa quello che tutti si aspettavano: entra agli atti conclusivi alle parallele e al corpo libero con personalità, è ai vertici nel concorso generale e trascina la squadra al primo posto. Ora deve rimanere concentrata e non steccare quando conta davvero, impresa che spesso ha fallito.

NINA DERWAEL. Divina agli staggi. Impersonifica l’essenza di questo attrezzo, mette in chiaro le cose con un esercizio superlativo (15.366) e adesso punta alla medaglia d’oro dopo due titoli mondiali. Ma la concorrenza… Attenzione anche al concorso generale.

CHENCHEN GUAN. Nome sconosciuto a tanti appassionati fino a pochi fa, a meno che non si seguano anche le gare asiatiche. La cinese si inventa qualcosa di surreale alla trave e ottiene un mastodontico 14.933 con un inverosimile D Score di 6.9. Favorita per il titolo, ma attenzione all’errore…

LARISA IORDACHE. Solo una stoccata. Quello ha nelle gambe, visto che ha degli acciacchi fisici. La rumena non stecca: 14.133 alla trave, quarto posto e pass per la finale. Lotterà per le medaglie dopo anni bui, era quello che voleva.

MAI MURAKAMI ed ELLIE BLACK. Brave capitane di Giappone e Canada, strappano rispettivamente finale al corpo libero e alla trave ma non convincono come ci si aspettava. Cambierà la musica negli atti conclusivi?

JADE CAREY. La statunitense entra in finale al volteggio dove punta al podio, ma manche quella per il podio. Voleva sicuramente di più.

MYKAYLA SKINNER. Fuori da tutte le finali. Delusione atroce per la statunitense, beffata dalla regola dei passaporti. Campagna insoddisfacante.

ANASTASIIA ILIANKOVA e LILIA AKHAIMOVA. Strappano un posto rispettivamente nella finale alla tavola e agli staggi. Nomi poco chiacchierati, ma le russe timbrano il cartellino e ora sognano.

MELANIE DE JESUS DOS SANTOS. Il flop delle qualifiche: fuori da tutte le finali di specialità, ma in grado di strabiliare davvero. Puntare al podio all-around appare difficile, con la squadra potrà forse cercare una top-5. Grossa delusione.

JESSICA GADIROVA. Da Campionessa d’Europa al corpo libero centra la finale sul suo attrezzo, trascina la Gran Bretagna e convince all’esordio olimpico.

SANNE WEVERS. La Campionessa Olimpica alla trave di Rio 2016 sperava di difendere il titolo, ma sbava troppo e rimane fuori dalla finale.

Foto: Lapresse

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