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Ginnastica artistica, Olimpiadi Tokyo: l’Italia lotta contro mille sfortune e insegue il sogno dopo il bronzo mondiale

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L’Italia vinse una storica medaglia di bronzo nella gara a squadre dei Mondiali 2019, conquistando il miglior risultato della storia modena della ginnastica artistica alle nostre latitudini. Il risultato ottenuto a Stoccarda era il frutto di un lavoro meticoloso, certosino, durato anni. Il DT Enrico Casella aveva plasmato un gruppo di giovani fuoriclasse della classe 2003, le aveva cresciute insieme, era riuscito a formare una squadra dall’enorme talento e l’aveva condotta verso il traguardo tanto sognato. L’apoteosi iridata, giunta battendo la Cina e inchinandosi soltanto al cospetto di USA e Russia, doveva essere solo una tappa di passaggio verso l’obiettivo più ambito: salire sul podio alle Olimpiadi. L’impresa in terra teutonica sembrava il viatico migliore per puntare a quell’alloro a cinque cerchi che al femminile manca da quasi un secolo. Purtroppo si è messa in mezzo una pandemia e i piani sono stati scombussolati.

Il rinvio dei Giochi di un anno ha inevitabilmente complicato la missione, anche perché nel frattempo le nostre ragazze sono maturate da ogni punto di vista e l’assenza forzata dalle gare non è stato di certo un bene. Dai Mondiali si era usciti con la migliore formazione di tutti i tempi, nella sua condizione psico-fisica ideale. Oggi, alla vigilia di Tokyo 2021, le Fate non sono tra le favorite per il podio nel team event, ma hanno comunque tutte le carte in regola per cercare di mettersi in evidenza nella gara che misura la bontà del movimento ginnico di un intero Paese. Giorgia Villa è assente a causa di un infortunio dell’ultimo minuto (doveva essere la capitana), Elisa Iorio e Desiree Carofiglio hanno dovuto fare i conti con infortuni seri da cui si sono definitivamente riprese soltanto nelle ultime settimane e non potranno essere della partita.

In squadra è stata richiamata la veterana Vanessa Ferrari, che originariamente avrebbe dovuto gareggiare soltanto da individualista e che ora sarà chiamata a capitanare le giovani. Lei che è alla quarta Olimpiade (record per una ginnasta italiana), affiancata dalle esordienti Asia D’Amato, Alice D’Amato, Martina Maggio. La bresciana ha nel mirino la medaglia al corpo libero dopo gli amari quarti posti delle ultime due edizioni e per il momento ci si affida a lei per le ambizioni di podio, anche se la squadra è sempre in grado di stupire e con una gara perfetta potrebbe anche tirare furoi il coniglio dal cilindro. Lara Mori gareggerà da individualista e potrebbe puntare all’atto conclusivo al quadrato.

Foto: Federginnastica

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