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US Open 2021 golf: i fratelli Molinari e Guido Migliozzi formano il terzetto della pattuglia azzurra

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Sono tre le storie italiane che vedremo al prossimo US Open: in California ci si ritroverà con lo stesso quantitativo di rappresentanti dell’Open Championship 2019, ultima volta con un tale numero al via. Sono tutti racconti di parabole differenti, che si incrociano in un percorso, il Torrey Pines Golf Course.

La prima storia è quella di Francesco Molinari. Il torinese si è dovuto riprendere, nelle ultime settimane, da un problema alla schiena che ne ha modificato la preparazione per il terzo Major dell’anno. Sceso al numero 173 del mondo, dovrebbe riuscire a salvare il pass olimpico a causa del brutto Scandinavian Mixed disputato da Renato Paratore, che aveva concrete chance di effettuare il sorpasso. Una novità, però, è particolarmente interessante: il ritorno di Pello Iguaran da caddie, e non si parla di uno qualsiasi, ma dell’uomo che ha segnato i più grandi successi di “Chicco” prima delle difficoltà.

La seconda storia è quella di Edoardo Molinari. Il ritorno del fratello maggiore in un Major arriva a sei anni di distanza dall’ultima volta (Open Championship 2015, tagliato) e a sette dal suo miglior risultato (7° posto nello stesso torneo, 2014). Ed era proprio dal 2015 che i due fratelli non si trovavano al via insieme in un evento di questa caratura, da “Dodo” disputato per tre volte in carriera (tagliato nel 2006, 47° nel 2010 e 54° nel 2011). La qualificazione l’ha ottenuta con una bella seconda posizione al Porsche European Open, ma la verità è che già da qualche settimana stava giocando bene e l’aveva fatto vedere anche con l’8° posto al British Masters.

La terza storia è quella di Guido Migliozzi. E in questo caso si tratta di un esordio assoluto nei Major, più che meritato visti i risultati recenti e la conquista del numero 1 d’Italia nell’Official World Golf Ranking (OWGR). Secondo al Qatar Masters, al British Masters e al Made in HimmerLand, il vicentino classe ’97 sta dando seguito a un’evoluzione partita dalle due vittorie sull’European Tour nel 2019, e arriva ora a confrontarsi con quel gotha che occasionalmente aveva incontrato, ma mai nella misura dello US Open. Sarà il primo torneo della sua carriera professionistica giocato dall’altra parte dell’Oceano, e che torneo: uno dei quattro più importanti del mondo.

Tre narrazioni italiane, tre speranze di dare a questo Major un sapore particolare, diverso, ma bello: le premesse ci sono tutte. E per di più dove, nel 2008, si giocò uno storico playoff a 18 buche tra Tiger Woods e Rocco Mediate, che poi non finì nemmeno alla 18a perché ce ne volle una ulteriore per dirimere la parità tra i due a favore di Tiger.

Foto: LaPresse

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