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Ciclismo

Tour de France 2021, la bella cronometro di Mattia Cattaneo. Fin dove può arrivare?

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Era l’azzurro più atteso, e non ha deluso le aspettative odierne. L’ottavo posto di Mattia Cattaneo al termine della cronometro andata in scena quest’oggi al Tour de France 2021 tra Changé e Laval Espace Mayenne, è stata l’ennesima conferma del grande valore del bergamasco della Deceuninck-Quick Step in quelle prove contro il tempo che ha sempre amato.

È la sua specialità prediletta, e gara dopo gara, riesce a sorprendere sempre di più, a migliorarsi, e magari poter ambire davvero in grande; prima o poi. Quest’anno infatti, col passare della stagione, è cresciuto a vista d’occhio piazzando prima un terzo posto nella cronometro di apertura del Giro di Svizzera, per poi culminare con la medaglia di bronzo di specialità ai recenti Campionati Italiani. Il tutto sintomo di un grande lavoro di miglioramento. 

Quest’oggi, in un parterre di così alto livello, ha confezionato un piazzamento nella top ten, e tra l’altro il miglior tempo provvisorio prima dell’arrivo del campione europeo a cronometro Stefan Kung, in una prova semplicemente perfetta da parte sua, e che gli ha pure consentito di recuperare ben dodici posti in classifica, posizionandosi al 45esimo posto della generale.

Sfortunatamente il suo gap dalla maglia gialla Mathieu van der Poel è di ben 6’37”. Un distacco reso possibile dai troppi minuti persi in occasione della seconda frazione. Ma se escludiamo diversi uomini che ha davanti a sé e che, quasi sicuramente, perderanno diverso tempo nelle tappe di montagna, la possibilità di rimontare è abbastanza concreta.

Difatti, se da una parte si sta migliorando a cronometro, è innegabile che il corridore di Alzano Lombardo, potrà superarsi ulteriormente anche nelle frazioni vallonate e in salita, dove figura come l’azzurro di riferimento assieme a Vincenzo Nibali. Mattia è già atteso per la tappa di sabato, e con la condizione e il morale attuale, l’ambizione di poter puntare a grandi risultati, non è di certo infattibile.

Foto: Lapresse

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