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Nuoto, pagelle Settecolli 26 giugno: Thomas Ceccon stupisce nello stile libero, Pilato c’è sempre

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ELENA DI LIDDO 7: Una vasca di ritorno da incorniciare. Non è ancora la Di Liddo del 2019 ma combatte e non molla mai. Il crono è discreto, non ancora da finale olimpica.

ILARIA BIANCHI 7: Getta nella stessa piscina che l’aveva vista in gara al Mondiale 2009 tutte le energie che ha a disposizione al termine di una preparazione travagliata. Riesce a scendere sotto i 58″ e dovrebbe bastare per la quarta Olimpiade dove non vuole certo andare a recitare il ruolo di comparsa.

SARA FRANCESCHI 7: Si rivede in versione molto simile a quella di Riccione. Sta lavorando duramente e inizia a raccogliere i frutti. Di questo passo la finale di Tokyo è qualcosa di più di un sogno.

ILARIA CUSINATO 6: Non è ancora quella del 2018 e appare un po’ meno brillante rispetto a Budapest, nel giorno in cui sarebbe servita una super prestazione per l’ultima spinta verso Tokyo. Non decolla, è vero, ma cuore e determinazione li mette in acqua. Serve un buon 200 misto.

FEDERICA PELLEGRINI 7: Dietro alle star della velocità c’è lei e stavolta si diverte pure a restare in scia di campionesse del calibro dell’amica Heemskerk che sta vivendo una seconda giovinezza (o sarebbe meglio dire la prima, visti i risultati), a Sjoestroem e Kromowidjojo. I sorrisi del dopo gara lasciano intendere che sa di essere sulla strada giusta.

BENEDETTA PILATO 8: Lei c’è sempre e comunque. 29″69 è un tempo da stropicciarsi gli occhi, che nessuno aveva mai nuotato prima in questa vasca. Fatto con la naturalezza di chi è consapevole dei propri mezzi. I 50, è vero, sono la sua confort zone ma vederla nuotare in quel modo, con quel ritmo, è un piacere.

ARIANNA CASTIGLIONI 7.5: Disputa un grande 50, gara che lei non ama particolarmente, confermando uno stato di forma straordinario. E’ la migliore Castiglioni di sempre.

SIMONA QUADARELLA 6.5: Paga la stanchezza dopo la super prestazione di ieri. Vincere fa sempre bene, stavolta però il crono non la supporta ma non è questa una prestazione che toglie certezze. Per non saper nè leggere nè scrivere domani sarà al via anche nei 400, gara che non disputerà a Tokyo.

FEDERICO BURDISSO 7: Non è il Burdisso arrembante che abbiamo imparato a conoscere ma alla fine piace anche così. Non è al meglio ma chiude a 1’55”: si sta costruendo, mattoncino dopo mattoncino, una chance olimpica importante. Anche oggi dimostra di saper soffrire e di essere forte mentalmente.

SIMONE SABBIONI 7.5: Migliora il personale sui 50, che a Budapest non erano venuti bene. La condizione c’è, domani sarà al via sui 200. A Tokyo, a meno di sorprese clamorose, ci sarà.

ALBERTO RAZZETTI 7: Sta mettendo benzina in corpo per potersela giocare a Tokyo ma, nonostante una condizione non ottimale e un dorso da rivedere, disputa un ottimo 400 misto che non era la sua gara fino ad un mese fa ma che, di questo passo, potrebbe riservargli grandi soddisfazioni.

THOMAS CECCON 8.5: Potrebbe essere una svolta nella carriera del veneto questo 100 stile libero di assoluta qualità. Diventa il quarto all time in Italia e, nella ricerca della sua dimensione, trova sempre più risposte in questa gara. E’ consapevole che serve migliorare ancora tanto e lavorerà per farlo. A Tokyo serve un miracolo perchè 100 dorso e 4×100 stile sono ravvicinatissimi. Ce la farà?

ALESSANDRO MIRESSI 7: Più che dignitoso anche nella sconfitta. Non è quello di Budapest e per fortuna perchè clome a Budapest, se possibile un po’ meglio, lo vorremmo rivedere a Tokyo. Disputa un 100 tutt’altro che perfetto, un po’ conservativo nella prima parte e non particolarmente esplosivo nella seconda e chiude a 48″16. Non male.

SANTO CONDORELLI 7: Un crono molto importante in chiave staffetta 4×100. Che fosse in forma si era già capito ieri ma il 48″49 con cui chiude i 100 fa crescere le quotazioni di una staffetta veloce che potrebbe stupire in positivo.

NICOLO’ MARTINENGHI 7.5: Gareggia senza patemi in un 50 che non ha preparato e va vicino al record italiano. Gli serve ancora un piccolo step  tecnico e mentale per essere al pari con i giganti della specialità. In questo mese può farcela.

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