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Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Vincenzo Nibali in fuga con onore e orgoglio. Le prossime occasioni per lasciare il segno

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Vincenzo Nibali ci ha provato ancora una volta sulle strade del suo amato Giro d’Italia, onorandolo al meglio, sempre e comunque, nonostante tutto. La condizione non sarà di certo quella dei tempi migliori, ma in questa Corsa Rosa 2021, ciò che più si denota dalla tenuta dello Squalo dello Stretto, è il suo cuore immenso. Cuore che ha messo anche nella ‘devastata’ tappa regina da Sacile a Cortina d’Ampezzo senza Fedaia e Pordoi, rendendola comunque spettacolare. 

Il messinese della Trek-Segafredo era stato chiaro in quesi giorni, soprattutto dopo le critiche ricevute al termine della frazione dello Zoncolan, le giustissime e amorevoli difese della moglie Rachele, e le pressioni arrivate ieri a seguito della max-caduta in cui è rimasto coinvolto subendo fastidiosi dolori al costato. Vincenzo Nibali l’aveva detto: La parola ritiro non mi piace per niente. Onorerò il Giro d’Italia fino alla fine; e così è stato.

La sua voglia di farsi vedere sulle sue amate Alpi è più cristallina che mai. E proprio ieri Luca Guercilena, ds della Trek-Segafredo, aveva confermato che Nibali sarebbe andato a caccia di un successo di tappa durante gli ultimi giorni della Corsa Rosa: “Credo che il suo distacco in classifica farà sì che avrà maggiore libertà. Domani (oggi, ndr) o nel fine settimana potrà provarci“.

Infatti, più passano i giorni, più Vincenzo riesce sempre a reinventarsi sia nel suo ruolo di gregario di Giulio Ciccone, sia nelle sue chance personali. Proprio oggi sulla Crosetta, GPM di prima categoria con i suoi 11,6 km al 7,1% di pendenza media, praticamente subito dopo il via da Sacile, si è formata, sotto una pioggia battente ed incessante, la fuga di giornata. 24 uomini all’attacco, poi, in discesa, soltanto sei valorosi all’attacco davanti a tutti, e tra i più esperti di questi tracciati, proprio lo Squalo dello Stretto, con una di quelle pedalate che tanto hanno ricordato i momenti più belli e indelebili che Vincenzo ha lasciato sulle strade del Giro.

La vittoria non è arrivata, il forcing della EF Education Nippo, e poi l’attacco della maglia rosa Egan Bernal, non hanno lasciato vie di fuga ai battistrada e al due volte vincitore della Corsa Rosa, che aveva in mano un’occasione d’oro anche grazie al supporto del compagno di squadra Amanuel Ghebreigzabhier; ma più di così non si poteva fare. Nibali ha poi chiuso la tappa odierna al 17° posto a 7’16” da Bernal, recuperando comunque due posizioni in classifica e salendo al quindicesimo posto. 

Terminata la seconda settimana nonché le prime due frazioni alpine, e tre giorni di gara fatti di alti e bassi fra il tracollo dello Zoncolan, la caduta di Grado, e l’exploit di oggi, è tempo di riposare 24 ore prima di immergersi nelle ultime e decisive cinque tappe, e ancora tante Alpi e tante occasioni d’onoro per il siciliano.

La primissima sarà già mercoledì con la Canazei-Sega di Ala, seguita venerdì dalla Abbiategrasso-Alpe di Mera (Valsesia), e sabato con la Verbania-Valle Spluga/Alpe Motta. In tutte e tre le giornate il profilo altimetrico è a favore di Vincenzo, che ancora una volta potrebbe sfoderare la sua condizione in crescendo, ma soprattutto il suo grande cuore da veterano e intenditore della Corsa Rosa, nonché l’orgoglio di chi non si arrende così facilmente.

Foto: Lapresse

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