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Moto3, Pedro Acosta vince il GP di Doha partendo dalla pit-lane e sale in vetta alla classifica generale! Terzo Antonelli

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Dalla pit-lane alla leggenda! Pedro Acosta parte dalla corsia box e va addirittura a vincere il GP di Doha, secondo appuntamento del Mondiale Moto3 2021. Qualcosa di incredibile, senza mezzi termini. Il pilota spagnolo, già secondo all’esordio di sette giorni fa, oggi ha scritto una pagina di storia del Motomondiale. Dopo aver preso il via dalla pit-lane per colpa della penalizzazione di ieri, e dopo aver imboccato curva 1 con un distacco di 12 secondi dalla vetta, ha messo in mostra una rimonta sensazionale, fino a raggiungere il primo successo della sua giovanissima carriera (stiamo parlando di un classe 2004, quarto pilota più giovane a vincere in Moto3) lasciando tutti a bocca aperta. Non solo: con questo risultato il pilota di Puerto de Mazarron sale anche in vetta alla classifica generale con 45 punti, contro i 36 di Darryn Binder ed i 32 di Jaume Masià.

Pedro Acosta (Red Bull KTM Ajo) vince il Gran Premio di Doha con appena 39 millesimi sul sudafricano Darryn Binder (Honda Petronas) mentre al terzo posto troviamo il nostro Niccolò Antonelli (KTM Avintia Esponsorama) con un distacco di 482 millesimi. Quarto Andrea Migno (Honda Snipers) a 514 millesimi dopo una gara condotta quasi sempre nelle posizioni di testa, quinto il giapponese Kaito Toba (KTM CIP) a 651, quindi sesto lo spagnolo Izan Guevara (Gas Gas Gaviota) a 708.

Settimo il nipponico Ayumu Sasaki (Red Bull KTM Tech3) a 1.805, ottavo il suo connazionale Ryusei Yamanaka (KTM Pruestel) a 1.857, nono lo spagnolo Jaume Masià (Red Bull KTM Ajo) a 1.875, ben lontano dalla vittoria di sette giorni fa, mentre è decimo il nostro Romano Fenati (Husqvarna Max Racing) a 1.967. Chiude sedicesimo Stefano Nepa (KTM BOE) a 5.359, diciassettesimo Dennis Foggia (Honda Leopard) a 11.052, quindi diciannovesimo Riccardo Rossi (KTM BOE) a 15.996.

LA GARA 

Allo spegnimento dei semafori lo scatto migliore è di Gabriel Rodrigo che imbocca curva 1 davanti a Binder, Suzuki, Masià, Migno, Artigas e Antonelli. Il gruppo che partiva dalla pit-lane per le penalità comminate dopo le qualifiche (con Acosta, Fenati, Garcia, Foggia, Rossi e Nepa) accusa già 12 secondi dalla testa della corsa. Il primo giro si conclude con Binder al comando davanti a Rodrigo, Masià, Migno, Suzuki e Antonelli.

Come ogni gara di Moto3 che si rispetti, si forma un lungo gruppo di quasi 20 componenti, con sorpassi e contro-sorpassi ad ogni curva e cambi al vertice, facilitati dalle scie sul rettilineo di Losail. La prima parte di gara vede il gruppo dei penalizzati tentare una rimonta clamorosa, portandosi a 9 secondi dalla vetta. Davanti non spingono al massimo, per cui il sogno di ricongiungimento non è impossibile.

Si arriva a 10 giri dal termine con il gruppo di testa (composto da 12 elementi) capitanato da un Migno in grande spolvero, quindi un altro drappello che viene praticamente raggiunto dai penalizzati con Fenati, Garcia e Nepa a comandare la rincorsa.

Dopo tante scaramucce, la fase decisiva della gara si apre con il gruppo nuovamente compatto con una ventina di piloti racchiusi in poco più di 2 secondi. Tra questi mancano solamente Artigas, steso da Tatay in curva 6 e Salac, che finisce nella ghiaia di curva 2 a sei tornate dalla bandiera a scacchi. Le scintille proseguono con il contatto in curva 1 a quattro giri dalla fine tra Alcoba e McPhee, entrambi finiscono nella ghiaia e, per non farsi mancare nulla, vanno alle mani in uno spettacolo che avremmo evitato volentieri di vedere.

Proseguono le cadute e in curva 6 Fernandez e Tatay finiscono a loro volta al tappeto, in una gara che va avanti senza esclusione di colpi (finisce anche la gara di Garcia). Da questo scenario prova ad emergere Masià. Lo spagnolo alza il ritmo e prova a fare selezione, inseguito da Migno, Binder e Rodrigo. I cinque di testa provano a fuggire, con Antonelli e Toba che cercano di non mollare.

L’ultimo giro è un concentrato di emozioni. Acosta sale al comando e tenta la fuga, con Binder, Migno e Masià alle calcagna. Ogni staccata è una occasione per un sorpasso, i rischi non mancano, ma Acosta se ne disinteressa e scappa verso la vittoria. Binder gli si mette in scia ma non ce la fa a sorpassarlo sul traguardo, mentre alle loro spalle Antonelli infila Migno e sale sul podio. 

Credit: MotoGP.com Press

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